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Toscana, spiaggia a rischio per divieto di balneazione: in mare c’è l’ammoniaca

Caraibi italiani? Non esattamente: nella spiaggia di Rosignano e Vado, provincia di Livorno, l’effetto spiaggia bianca-mare turchese sarebbe dato dalle tonnellate di carbonato di calcio che negli anni il vicino impianto industriale della belga Solvay ha sversato in mare. Ora le autorità dovranno decidere se allargare il no alla balneazione a tutto il litorale.
A cura di B. C.
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Potrebbe esserci un inquietante nesso tra la moria di pesci e lo sversamento in mare dell'ammoniaca, entrambi verificati da Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) martedì nella spiaggia di Rosignano e Vada, provincia di Livorno. La zona è conosciuta come quella dei “Caraibi italiani”, ma in realtà l’effetto spiaggia bianca-mare turchese sarebbe dato dalle tonnellate di carbonato di calcio che negli anni il vicino impianto industriale della belga Solvay ha sversato in mare. Attualmente la balneazione in zona, pochi chilometri a sud di Castiglioncello, è consentita, con tanto di bagnino e parcheggio per le auto. L’unica eccezione è un tratto di duecento metri di spiaggia a destra e a sinistra del fosso che scarica in mare il carbonato della fabbrica in questione. Ma come evidenzia il Corriere della Sera, i risultati della analisi di Arpat e Asl hanno evidenziato concentrazioni eccessive di ammoniaca, mentre i bagnanti hanno segnalato una moria di pesci. A questo punto l’agenzia regionale per l’ambiente ha deciso di indagare per capire se questi effetti siano stati provocati da un malfunzionamento alla Solvay. L’industria al momento smentisce, ma l’Arpat è pronta a far scattare il divieto di balneazione nell’area.

Nello specifico, l’Arpat nel sopralluogo del 29 agosto ha accertato che “erano in fase di avviamento due distillatori dell’Unità produttiva Sodiera, fermati nella giornata precedente per un disservizio alla rete aria strumenti. Come da procedura operativa dello stabilimento Solvay, se durante l’avviamento si verificano dei problemi, è previsto di inviare lo scarico del settore distillazione alla vasca di diversione (vasca di emergenza)”. L’Agenzia ha constatato che “gli operatori Solvay hanno effettivamente attuato questa procedura», con la società ha dichiarare inoltre che «subito dopo aver attivato lo scarico verso la vasca di emergenza, è stato avviato il sistema di abbattimento ad acqua sulla superficie della stessa”, poi proseguito “in base alle reali necessità” secondo l’Arpat. Ma Legambiente Costa etrusca non è contenta: “Le misure adottate per informare la popolazione che utilizza le spiagge bianche (dove comunque ricordiamo essere in vigore un divieto di balneazione permanente, ndr) dei rischi che corrono, per la loro salute non sono sufficienti”. Da parte sua il sindaco di Rosignano Marittimo, Alessandro Franchi, dice: “Il collegamento tra lo sversamento di ammoniaca e la morìa di pesci è una supposizione basata sulla logica del buon senso, ed è condivisibile l’allarme di associazioni e cittadini – osserva–  ma per prendere provvedimenti come istituzione abbiamo bisogno di dati ineccepibili da parte dell’organo di controllo. Il nostro Ufficio Ambiente segue costantemente gli sviluppi della situazione ed è in contatto con Arpat, per cui appena saremo in possesso delle risultanze degli accertamenti ci muoveremo opportunamente”.

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