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Toscana: da oggi si può far richiesta per ospitare un profugo in casa

L’iniziativa riguarda tutto il territorio regionale. Le famiglie interessate possono avanzare la propria candidatura rivolgendosi al numero unico predisposto dalla Regione.
A cura di Antonio Palma
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Da oggi in Toscana chiunque lo volesse può far richiesta per ospitare in casa un migrante richiedente asilo e residente nel territorio regionale. A dieci mesi dalla prima richiesta che la Regione aveva inviato al ministero degli interni e a dieci giorni dall'autorizzazione concessa dal Viminale, infatti, ieri in prefettura a Firenze è stato firmato il protocollo d'intesa che dà il via libera all'accoglienza in famiglia dei richiedenti asilo. Da oggi quindi è attivo un numero dedicato a cui i cittadini toscani potranno rivolgersi per avanzare la propria candidatura a famiglia ospitante. Il numero telefonico 0554383030 per ora è attivo tutti i giorni dalle 9 alle 12 (il giovedì anche dalle 14 alle 17), e poi a regime dalle 9 alle 17.

La procedura ovviamente non sarà immediata, le famiglie interessate dovranno fornire informazioni sull’indirizzo, il numero dei vani e la composizione del nucleo familiare e solo in un secondo momento saranno ricontattate se ritenute idonee sulla carta. Dopo il primo via libera verranno svolti controlli di adeguatezza sull’appartamento da parte dell’Asl ed infine la prefettura insieme ad una cooperativa sociale individuerà il migrante che risponde meglio alle caratteristiche della famiglia. Solo alla fine arriverà l'ok definitivo con la firma da parte anche del migrante.

Ogni famiglia potrà accogliere al massimo due profughi e per una durata massima di un anno, anche se  sono previste proroghe temporali. Alle famiglia sarà riconosciuto un contributo pari a 16 euro al giorno per tutto il tempo di permanenza del migrante, vale a dire circa 480 euro al mese che saranno considerati come rimborso spese e dunque non tassabili, ma dovranno essere rendicontati. "Si apre una nuova frontiera che rafforza il modello toscano di accoglienza diffusa. Aiuterà l'integrazione e la reciproca conoscenza, il richiedente asilo diventerà un nome, un cognome e un volto: una persona conosciuta che vive nelle comunità, ancora più di oggi" ha spiegato l'assessore regionale all'immigrazione Vittorio Bugli. "La Toscana è al top del modello di accoglienza diffusa, al massimo livello di inclusione nel territorio di una regione. Utilizzando un sistema capillare di inserimento nelle famiglie viene privilegiata la solidarietà umana e il rispetto dei principi costituzionali piuttosto che i sentimenti di rigetto e di paura", ha commentato invece il Prefetto Alessio Giuffrida.

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