Torturata, picchiata e quasi decapitata dal marito: l’incubo di June
Un interminabile incubo ad occhi aperti quello che ha vissuto June Churchill nella sua abitazione. La donna inglese, 52 anni, madre di sei figli, è stata picchiata, legata, pugnalata. Ciò che sconvolge è che il carnefice è stato il marito David. Come scrive il Daily Mail, tutto è iniziato quando l’uomo ha fatto irruzione nella casa coniugale a Maghull, vicino Liverpool, brandendo un'ascia e con un borsa piena di corde per legarla. L'ha tenuta prigioniera per tre giorni, tagliuzzandole la gola e mandando messaggi ai figli, spacciandosi per lei, per rassicurarli. La donna temeva che il marito l'avrebbe decapitata. All'alba del terzo giorno, l’uomo ha appiccato fuoco alla casa, per poi lasciare la moglie davanti al Royal Liverpool Hospital, minacciandola di non rivelare a nessuno quanto era successo.
C’è da dire che in passato aveva già cercato di strangolare la donna e per questo aveva ricevuto un'ingiunzione dal tribunale e l'obbligo di non avvicinarsi alla casa. "E' stato come un film dell'orrore", ha raccontato la signora Churchill, ora ricoverata in ospedale con profonde ferite al petto e al torace e il cranio fratturato. La donna non è comunque in pericolo di vita. Ma non è tutto. L'assicurazione non le rimborserà i danni all’abitazione, perché l'incendio è stato appiccato dal marito, che risiedeva ancora ufficialmente nella casa coniugale, ma come "gesto di cortesia" le ha offerto 5mila sterline. June ora vuole solo tornare alla normalità ed essere un sostegno per altre donne vittime i femminicidio. "Questa storia mi ha dato uno scopo – ha detto al Daily Mail – perché ora farò in modo che quello che ho subito io non debba mai capire a nessun'altro".