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Torturano a morte bimbo di 3 anni e gli strofinano in faccia le sue feci: condannati

Un uomo e una donna neozelandesi sono stati condannati a 17 anni di carcere per aver torturato in maniera ignobile e infine ucciso un bimbo di 3 anni.
A cura di Biagio Chiariello
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Avrebbero torturato a morte un bimbo di soli tre anni, arrivando a strofinargli la faccia nelle sue stesse feci. Per questo motivo Shailer Tania, 26 anni, e David William Haerewa, 43, sono stati condannati rispettivamente a 17 anni di carcere. Il piccolo Moko Sayvia è morto nel mese di agosto del 2015 dopo gli abusi prolungati per mano della coppia, che avrebbe dovuto prendersi cura del bimbo nel periodo in cui la madre lavorava in un ospedale di Auckland, come riporta il New Zealand Herald. Come riferito dalla polizia Haerewa sarebbe andato su tutte le furie per i “modi” di Moko. “Ero arrabbiato con lui perché dava tutto per scontato, dovevamo sempre stare al suo servizio” avrebbe detto il 43enne. Con loro c’era anche la sorella di 7 anni del bimbo che avrebbe anche tentato di fermare gli abusi nei confronti del fratellino. “'Mi ha detto che avevano chiuso Moko in bagno per due settimane” ha detto la madre del bambino.

Il bimbo sarebbe stato torturato dalla coppia: preso a calci, schiaffeggiato, affamato per giorni. Come se non bastasse i due gli hanno anche strofinato le sue feci sulla faccia. “Hanno intrapreso una campagna congiunta di violenza contro un bimbo indifeso e estremamente vulnerabile. Sono stati estremamente brutali e insensibili, nessuno di loro ha mai prestato al bambino aiuto medico pur sapendo che Moko mentre stava morendo” ha spiegato il giudice Sarah Katz. Alla fine i pestaggi sono stati così violenti e persistenti, che Moko è morto per le emorragie interne. Solo quattro giorni dopo, la coppia ha deciso di chiamare l'ambulanza: in un primo momento ai paramedici hanno detto che si trattava di una caduta accidentale. Ma le ferite sul corpicino mostravano ben altro. Il piccolo, tra le altre cose, aveva l’intestino spappolato. Alla fine Tania Shailer e David William Haerewa si sono dichiarati colpevoli: ora dovranno restare in carcere per 17 anni.

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