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Tortura con waterboarding un bambino: il piccolo è in fin di vita

Un 29enne inglese è stato condannato a 13 anni di carcere. Ha fatto ingerire 5 litri d’acqua a un bambino con la tecnica del waterboarding, usata in passato dai servizi segreti per torturare i terroristi.
A cura di D. F.
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Earld Jason Romans, un uomo inglese di 29 anni, è stato condannato a 13 anni di carcere per aver sottoposto un bambino alla terribile tortura del waterboarding: il piccolo è stato costretto a ingerire cinque litri d'acqua e abbandonato in condizioni gravissime, quindi trasportato in ospedale dove è stato ricoverato. I fatti risalgono al 27 novembre dello scorso anno: i medici del reparto di terapia intensiva del Medical Centre di Nottingham hanno potuto constatare che all'origine delle gravi condizioni del piccolo vi era l'ingestione di un incredibile quantitativo di acqua tramite la tecnica del waterboarding. Le ragioni del gesto di Jason Romans non sono state rese note.

Cosa è il waterboarding

Il waterboarding è una tecnica di tortura ben nota ai servizi segreti di tutto il mondo, compresi quelli italiani che ne fecero ampio ricorso durante gli anni di piombo contro persone sospette di essere vicine a formazioni terroristiche. La tecnica è sostanzialmente una forma di annegamento controllato dal momento che l'acqua invade le vie respiratorie. L'individuo sottoposto a tale trattamento non può controllare il flusso dell'acqua né interromperlo o sottrarvisi. Non di rado è avvenuta la morte per soffocamento. A seconda delle tecniche di esecuzione, il waterboarding può non condurre a danni fisici permanenti, anche se in ogni caso causa dolore estremo. Sono frequenti danni polmonari e cerebrali derivanti dalla riduzione dell'apporto di ossigeno. In ogni caso la pratica induce conseguenze psicologiche molto gravi.

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