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Torino, sequestrate 15mila lattine di un falso energy drink: 8 denunce

Venivano vendute a prezzo maggiorato nel quartiere di San Salvario in market di bengalesi o per strada da ambulanti non autorizzati. La bevanda, tuttavia, non era nociva. Il sistema era gestito da un cittadino italiano e da un kosovaro.
A cura di Ida Artiaco
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Venivano vendute come Red Bull nei negozi bengalesi di San Salvario o per strada, da ambulanti non autorizzati, nei quartieri della movida torinese, ma erano dei falsi e per di più al prezzo di 5 euro, cioè cinque volte il prezzo di mercato. Così la Guardia di Finanza del capoluogo piemontese ha sequestrato ben 15mila lattine spacciate per il noto energy drink, immagazzinate in alcuni frigoriferi di San Salvario o lasciate sotto il sole a Porta Palazzo, per un giro d'affari di circa 100mila di euro. I finanziari hanno ripercorso a ritroso la filiera della bevanda, che non era nociva, ma comunque non corrispondeva al prodotto più famoso.

L'attività era gestita da un cittadino italiano di 40 anni e da un kosovaro di 50, impegnato a importare dal suo Paese le lattine di una generica bevanda energetica che poi veniva rietichettata e che arrivava in un magazzino di Milano prima di essere smistata su Torino. In totale, sono state denunciate otto persone, tra cui anche tre bengalesi, due cinesi, un albanese e un nigeriano, a vario titolo per vendita di prodotti contraffatti, ricettazione e frode in commercio nel settore alimentare. L’analisi chimica della bevanda, come richiesto dalla procura di Torino che coordina le indagini, ha dimostrato che la quantità di taurina nelle lattine sequestrate era inferiore rispetto alla Red Bull.

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