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Torino, prete sotto accusa: “Mi ha vietato di fare il discorso funebre a mio padre”

Il sacerdote avrebbe detto che non c’era tempo perché il figlio del defunto salutasse pubblicamente il padre.
A cura di D. F.
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Sta creando indignazione la decisione di don Lello Birolo, parroco del quartiere Santa Rita di Torino, di non far leggere il discorso funebre che un uomo disabile, con difficoltà di parola, aveva scritto per il padre morto. L'uomo avrebbe voluto far leggere a una sa assistente un breve testo in occasione del funerale celebrato proprio nel santuario simbolo del quartiere. "La commemorazione deve essere un pensiero, non può durare 10 minuti", avrebbe affermato il prete per giustificarsi e per negare la possibilità al figlio del defunto che, non conoscendo bene le tempistiche, aveva fatto chiedere alla badante di poter leggere tre pagine di commemorazione solo poco prima dell’inizio del funerale. "Ci sono alcune regole stabilite dalla legge della Chiesa; per leggere un testo bisogna avvertire preventivamente il parroco e non è stato fatto".

Gian Contardo C., il figlio dell'uomo defunto, non aveva idea delle tempistiche ma sperava che in un momento così delicato si sarebbe potuto soprassedere. E invece no. Stando a quanto da lui stesso raccontato, il parroco avrebbe strappato di mano il testo del suo discorso dalle mani della badante e poi, dopo aver visto la lunghezza del testo, avrebbe dato della matta alla donna. "Ci avevano detto che bastava chiedere al parroco prima della messa, ma indipendentemente dalle norme ecclesiali, questa pratica è accettata. E considerata la mia disabilità e una vita, quella di mio padre (e anche quella di mia madre), spesa totalmente al mio servizio, si poteva umanamente concedere una deroga"

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