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Torino, parla la madre della 13enne violentata dal branco: “Tutti sapevano, tranne me”

La madre della giovane violentata per sette mesi da suoi coetanei: “E’ stata costretta ad abbandonare la scuola e a non frequentare il quartiere in cui viviamo”.
A cura di D. F.
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"Se non fai quello che ti diciamo facciamo vedere tutto a tua madre”: così minacciavano la minorenne torinese – violentata per sette mesi da un "branco" di suoi coetanei, che mentre abusavano di lei in un garage la fotografavano e poi minacciavano. Ebbene, a due giorni dalla rivelazione della vicenda da parte del quotidiano La Stampa a parlare è la madre della 13enne: "Io da qui vorrei andarmene via adesso. Subito. Vorrei cancellare questo mondo brutto, queste cose che sono accadute. Ma non posso. Io e mio marito abbiamo comprato questa casa facendo un mutuo. E adesso dobbiamo pagare. Chi mai sarebbe disposto a fare uno scambio? Questa è la nostra condanna", dice la donna in un'intervista al giornale torinese.

La donna è sconvolta dalla rabbia: non solo da quella derivante dagli abusi subiti da sua figlia, ma anche dalle "chiacchiere" che ne sono nate nel quartiere in cui vive: "Ma io di questa cosa non provo vergogna. Io vado avanti lo stesso. Vado lo stesso a fare la spesa al negozio, anche se mi guardano un po’ storto. Io non- mi- ver – go – gno. Chiaro? Sono gli altri che dovrebbero farlo. Non io. Che adesso devo pensare alla mia famiglia, alla mia bambina". La ragazzina intanto è stata costretta a lasciare la scuola, e persino invitata a non andare più in giro nel suo quartiere: "Abbiamo troppa paura" spiega la madre.

La donna è stata tra le ultime a venire a conoscenza delle violenze subite dalla sua bambina: "Lei a me non ha raccontato nulla. Guardi, io sono una donna che lascia libertà ai figli. Ma le ho anche sempre detto: “Con me puoi parlare di tutto, liberamente. Stai tranquilla”. Invece Margherita su questo ha sempre taciuto". In realtà, tuttavia, mentre i genitori erano all'oscuro di tutto altri sapevano cosa accadeva: "Tutti sapevano. Ce ne siamo accorti dopo, quando Margherita ha lasciato la scuola. Ma creda, quando abbiamo scoperto che cosa le facevano è stato un colpo durissimo".

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