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Torino, la denuncia di Simone: “Per me e il mio compagno niente casa perché siamo gay”

“La discriminazione non è un concetto astratto. È qui, è ora, è ovunque dietro l’angolo”: è quanto scrive Simone Schinocca su Facebook denunciando quanto è accaduto a lui e al suo compagno. Gli avrebbero negato una casa perché il proprietario “vuole una famiglia”.
A cura di Susanna Picone
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“La discriminazione non è un concetto astratto. È qui… è ora… è ovunque dietro l'angolo”. Si è sfogato così, sul suo profilo Facebook, Simone Schinocca, che ha raccontato la sua esperienza nel momento in cui, insieme al suo compagno, ha deciso di cambiare casa a Torino. Una casa che a quanto pare gli è stata negata in quanto coppia omosessuale. “La proprietà non vuole. Vuole una famiglia. Vuole qualcuno che stia a lungo”, è quanto l’uomo si sarebbe sentito dire dall’agente immobiliare. Per almeno due volte in poco tempo, stando allo sfogo apparso su Facebook, ai due uomini avrebbero negato l’affitto di una casa perché gay.

La denuncia su Facebook – “Chi mi conosce lo sa, non sono un lamentoso. E mi scuso del post lungo. Non lo scrivo con spirito di lamentela o pietà (lungi da me) ma in una dimensione di riflessione e domanda in aria”, si legge nel post di Schinocca. E ancora: “Ci era capitato già qualche mese fa… casa bella bella… via Cibrario… la vediamo alle 19.30 ultimo appuntamento. Chiamo agenzia alle 9 del mattino per fare la proposta dopo una notte a parlarne, sognar, far conti e prender misure dei nostri mobili. L’agenzia ci dice “L’abbiamo affittata, abbiamo ricevuto una proposta (e io penso saranno stati aperti stanotte?!?) e voi non avete garanzie che invece l’altra coppia può garantire!”. Poi un altro no dopo qualche tempo, quando “l’agente con infinito imbarazzo mi dice che la proprietà vuole una famiglia”. “Continuo a pensare che ognuno la propria casa la da a chi vuole. Ma due volte a distanza di poco lascia grande tristezza addosso. Capita in una ‘zona bella’ di Torino. Capita oggi 2017. In un paese che ha (finalmente) le ‘Unioni Civili’”, scrive ancora l’uomo su Facebook.

Presidente Circoscrizione 4 di Torino: “Purtroppo non è un caso isolato” – La denuncia ha scatenato numerosi commenti sdegnati compreso quello di Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4 di Torino. “Speravo che il mio quartiere finisse sulle cronache nazionali per le sue innumerevoli qualità positive, non per una così amara vicenda che colpisce due carissimi amici e il senso comune di tutti”, ha scritto Cerrato commentando la vicenda e parlando, purtroppo, di un caso non isolato. “Spero ancora che si riscatti a brevissimo, e che un nuovo articolo sulle cronache nazionali racconti delle offerte di affitto che riceveranno e le foto della casa che sceglieranno!”, ha quindi concluso.

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