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Torino, giallo sulla scomparsa di Rosalba: trovata morta sepolta in casa dai rifiuti

Da due mesi una signora benestante di 68 anni era scomparsa nel nulla. A dare l’allarme i suoi vicini di casa e l’amministratrice del palazzo in cui vive. Le forze dell’ordine non hanno potuto verificare la sua presenza in casa a causa dell’ammasso di immondizia e borse. Oggi il tragico epilogo.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine dall'interno dell'appartamento di Rosalba Grisoni a Torino.
Immagine dall'interno dell'appartamento di Rosalba Grisoni a Torino.

E' stata trovata senza vita e sepolta dai rifiuti a casa sua Rosalba Grisoni, una facoltosa donna di 68 anni residente a Torino, in riva al Po. Era riversa a testa in giù tra i sacchi dell'immondizia. E' dal mese di maggio che i suoi vicini di casa, gli stessi a lanciare l'allarme della scomparsa, non avevano più sue notizie ed anzi si erano convinti che fosse morta. Ma, nonostante avessero allertato le forze dell'ordine, non erano ancora riusciti a ritrovarla. Alla fine il suo corpo è stato scoperto, nascosto tra decine di borse e valigie, oggetti di ogni tipo e immondizia che l'Asl ha trovato nella sua abitazione, senza inizialmente rimuoverla.

Si è trattato di un vero e proprio giallo. Secondo il quotidiano La Stampa, che ha raccontato in esclusiva questa triste storia, la prima a dare l'allarme della scomparsa della donna è stata una sua conoscente, Ines. "Gli inquilini la cercano per pagarle l'affitto, ma non riescono a trovarla da mesi da nessuna parte", ha dichiarato alla polizia. Rosalba, infatti, pare fosse un notaio e proprietaria di una serie di immobili a Torino e sul Lago Maggiore. I soldi non le mancavano, ma era famosa per la strana abitudine di uscire di casa con grandi buste di plastica e di rientrare la sera piena di oggetti raccolti per strada.

Quando gli inquirenti hanno bussato alla sua porta, hanno trovato difficoltà ad aprirla, proprio a causa della quantità di roba ammassata nell'abitazione. Forze dell'ordine e vigili del fuoco hanno trovato di tutto: borse, immondizia, aria irrespirabile, la situazione è stata definita drammatica. E' stato necessario utilizzare delle bombole d'ossigeno per non soffocare. Di Rosalba, però, nessuna traccia. L'Amiat, l'azienda che si occupa dell'igiene pubblica nel capoluogo piemontese, è stata contatta per rimuovere i rifiuti, ma non si è mai presentata. L'Asl, dopo un sopralluogo, è stata costretta a dichiarare che "non è stato possibile confermare la presenza della signora all'interno delle stanze".

E' a questo punto che l'amministratrice del palazzo, Maria Bello, ha deciso di denunciare pubblicamente la vicenda, puntando il dito contro la burocrazia. "L'Asl mi ha spiegato che aspettano la relazione dei pompieri per organizzare l’eventuale intervento di bonifica. Dalla polizia, invece, non sono più arrivate comunicazioni". In attesa che le forze dell'ordine compissero ulteriori verifiche, la casa di Rosalba è rimasta chiusa. A gettare ombra sul caso è stato anche l'intervento di una vicina di casa che ha dichiarato: "Come fa una persona di 68 anni ad uscire da quell’alloggio, se la porta era bloccata dall’immondizia. Non si può essere mica calata dal balcone. Temo davvero che la povera Rosalba sia lì dentro, sepolta da tutti quei sacchi". Fino al tragico epilogo di questa mattina.

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