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Torino: aggredita e stuprata sotto casa ma il Tribunale le nega risarcimento

Il caso di una donna violentata sotto casa da un uomo che non aveva i mezzi per risarcirla. Per il Tribunale doveva essere la vittima a dimostrare l’indigenza del suo aggressore.
A cura di Antonio Palma
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Dopo la violenza sessuale subita e le conseguenti difficoltà di un processo per ricostruire l'accaduto, per la vittima di un brutale stupro avvenuto sotto casa a Torino è arrivata anche la beffa dei tribunali. Come racconta il quotidiano La Stampa, infatti, la donna non ha potuto avere alcun risarcimento dei danni visto che l'aggressore era indigente e il tribunale del capoluogo piemontese  le ha negato l'indennizzo da parte dello stato italiano.

A rendere ancora più crudele l'intera vicenda il fatto che la decisione dei giudici si basa su un cavillo burocratico, un tecnicismo che è costato caro alla donna. La vittima infatti, dopo aver accertato che l'uomo condannato a 8 anni e due mesi di carcere per lo stupro fosse  un indigente senza possibilità di risarcirle niente, aveva  portato in tribunale la Presidenza del Consiglio chiedendo che venisse pagato un indennizzo come previsto dalla Direttiva comunitaria secondo la quale lo Stato paga un risarcimento alle vittime di reati violenti qualora il responsabile non sia stato identificato o non possieda le risorse finanziarie.

Il Tribunale di Torino però ha respinto la sua richiesta ritenendo che la donna non ha fatto tutto il possibile per ottenere il risarcimento direttamente dall'uomo che l'ha violentata e non avrebbe dimostrato con certezza l'indigenza del suo aggressore.

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