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Thailandia, italiano arrestato per una battuta in aeroporto: rischia 5 anni

Giorgio Pasquinucci, pensionato di Grosseto, è stato fermato al controllo bagagli dell’aeroporto di Phuket. “Non ho mica le bombe”, avrebbe scherzato con una poliziotta. Arrestato, ha trascorso due giorni in carcere ed è in attesa del processo.
A cura di Susanna Picone
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Un pensionato settantenne di Grosseto, Giorgio Pasquinucci, è stato arrestato all’aeroporto di Phuket, in Thailandia, dopo aver fatto una battuta che evidentemente la poliziotta che lo stava controllando non ha capito. Secondo quanto riferito dallo stesso uomo al quotidiano il Tirreno, l’arresto sarebbe infatti scattato dopo che al controllo bagagli avrebbe detto, scherzando: “Non ho mica le bombe”. “Avevo già passato il controllo bagagli e una poliziotta mi stava ispezionando lo zaino del computer quando, in italiano, ho detto: ‘Guardi che non c'ho mica le bombe’”, ha raccontato il pensionato, ex insegnante che in Thailandia era andato per una vacanza con il fratello e un amico e che quel giorno, il 20 febbraio scorso, si trovava in aeroporto per tornare in Italia. Purtroppo per Pasquinucci la poliziotta che lo stava controllando parlava solo thailandese e inglese e l’unica parola che è riuscita a estrapolare dalla frase pronunciata dal turista è stata “bomba”, del tutto simile a quella inglese “bomb”. Così l’agente ha chiamato dei colleghi che, dopo qualche risata, lo hanno arrestato. Nel frattempo i suoi compagni di viaggio erano stati fatti allontanare.

"Abbandonato" dall'Ambasciata – “Non mi hanno nemmeno chiesto niente – ha detto l’italiano – non mi hanno dato la possibilità di spiegare. Nonostante i poliziotti avessero capito che era un tutto un quiproquo, il comandante mi ha arrestato e sbattuto prima nella cella dell’aeroporto e poi nel carcere di Phuket”. Il pensionato ha detto di essere rimasto due giorni in prigione in una cella senza neanche il letto e i servizi sanitari: “Ho dormito per terra, per i bisogni c’era un buco per terra con una brocca con l’acqua per scaricarlo, i pasti mi venivano dati attraverso le sbarre”, ha detto al quotidiano. È uscito dal carcere solo dopo aver pagato la cauzione e adesso si trova in un albergo in attesa del processo. Ha anche detto di aver subito contattato l’Ambasciata italiana a Bangkok che però avrebbe detto di non poter far nulla, nemmeno procurargli un interprete. Ora per quella battuta Pasquinucci, difeso in Thailandia da un avvocato d’ufficio, rischia fino a 5 anni: è accusato di presunto procurato allarme. L’epilogo più probabile, fanno sapere i suoi amici che stanno seguendo la vicenda dall’Italia, è che venga condannato e subito dopo espulso.

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