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Tfr in busta paga? In 3 anni perdite dai 2 ai 10mila euro rispetto al cumulo aziendale

Lo rivela uno studio condotto da Fiba Cils: incassando mensilmente il Tfr si perdono dai 2 ai 10mila euro rispetto al cumulo aziendale o al fondo pensione.
A cura di Davide Falcioni
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Il Tfr in busta paga? Per il momento si sta rivelando un flop, dal momento che fino a pochi giorni fa solo il 6% dei lavoratori aveva optato per incassare mensilmente il denaro e, secondo un sondaggio realizzato da Swg per Confesercenti, il dato è destinato ad abbassarsi e a raggiungere appena il 2% degli aventi diritto. A confermare il fallimento dell'operazione è Fiba Cisl, che a La Stampa ha spiegato quali potrebbero essere le ragioni: prendendo in esame tre lavoratori con il reddito medio di 25 mila euro lordi annui ma anzianità differenti, in tre anni le perdite variano dai 2 ai 10mila euro a confronto con il cumulo in azienda o con un fondo pensione. Alla luce di ciò 14,4 milioni di lavoratori del settore privato si stanno facendo due conti in tasca e – nella stragrande maggioranza dei casi – stanno decidendo di rinunciare al Tfr in busta paga.

Un 50enne con un salario lordo di 25mila euro in tre anni incasserebbe 3.778 euro di Tfr in busta paga, con una perdita di 1.044 euro rispetto a quanto maturato lasciandolo in azienda e di 2.045 euro sulla rendita di un fondo pensioni. Secondo il centro studi di Fiba Cisl ciò avviene perché "il Tfr in busta è peggio tassato e non dà rendimenti annui, quelli che rendono ancora più conveniente farlo cumulare in azienda o investirlo nella previdenza integrativa quando si è più giovani". Un lavoratore 40enne con lo stesso salario lordo perderebbe 3.140 euro rispetto al cumulo aziendale e 5.667 in rapporto al rendimento di un fondo pensionistico. Per un 25enne le perdite sarebbero rispettivamente di 9.453 euro e 10.808 euro. Incassare il trattamento di fine rapporto in busta paga risulta dunque un pessimo affare, anche perché cumulandosi al reddito va ad incidere negativamente suno tax area, detrazioni d'imposta e assegni e detrazioni per familiari a carico. La variazione nell'Isee, inoltre, rischierebbe di escludere da una serie di prestazioni sociali come asili nido, mense, borse di studio, rette scolastiche e molto altro ancora.

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