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Texas: per evitare gli aborti medici potranno mentire alle future mamme

È quanto stabilisce una nuova legge del Texas che garantisce ai medici un’ampia discrezionalità nel nascondere a una donna incinta che il feto ha malformazioni o malattie genetiche, qualora sospettino che la donna possa optare per un aborto.
A cura di Susanna Picone
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In Texas i medici potranno mentire alle future mamme per evitare che queste possano pensare di abortire. Lo stabilisce una nuova legge chiamata “Bill 25” approvata a larga maggioranza (25 sì contro 9 no) e che sta scatenando delle polemiche nel Paese, dove gli anti-abortisti hanno una solida rappresentanza nell'assemblea legislativa locale. Questa legge garantisce di fatto ai medici un'ampia discrezionalità nel nascondere a una donna incinta che il feto ha gravi malformazioni o malattie genetiche, qualora sospettino che la donna possa voler abortire. Il senatore repubblicano Brandon Creighton, primo firmatario del provvedimento, ha detto che il suo scopo principale è quello di proteggere i medici dalle cause legali e dalle richieste di risarcimenti per danni. “È inaccettabile che i medici possano essere penalizzati perché difendono la sacralità della vita umana”, dichiarò inoltre lo stesso senatore quando annunciò la sua proposta di legge “pro-life”. All'epoca il senatore specificò che finora le donne avevano il diritto di fare causa a un medico se alla nascita il figlio aveva delle malformazioni e il dottore “non si era fatto carico della sua eliminazione”. “Mi spezza il cuore – aveva detto Brandon Creighton – sapere che i tribunali hanno punito dei medici per la nascita di bambini con la sindrome Down o privi di un arto. Ogni bambino è prezioso e merita la nostra protezione”.

Offensiva anti-aborto in Texas – Ma secondo molti la “Bill 25” è una legge che apre la strada a un comportamento menzognero o di gravi omissioni da parte del personale medico. C’è poi una seconda legge approvata nello Stato americano che obbliga i medici ad assicurarsi della morte del feto prima di rimuoverlo. “Siamo di fronte a un altro tentativo di togliere ai texani l'accesso a un diritto costituzionale come quello dell'aborto”, è la denuncia dell'associazione Naral Pro-Choice.

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