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Terrorismo, un arresto e un’espulsione dall’Italia: “Vicini ad Amri e pronti al martirio”

Un cittadino congolese in passato ospite del Centro per rifugiati di Brindisi è finito in manette mentre un marocchino risultato in contatto con l’attentatore di Berlino è stato espulso dall’Italia. Secondo gli investigatori entrambi avevano aderito all’Isis.
A cura di Susanna Picone
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La polizia di Brindisi ha messo a segno un'operazione antiterrorismo chiamata “Transito silente” che ha portato a un arresto e a una espulsione dall’Italia. In manette, con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale, è finito Lutumba Nkanga, un cittadino congolese di ventisette anni residente in Germania e in passato ospite del Centro per rifugiati di Brindisi. Un marocchino di ventidue anni, Soufiane Amri, è stato invece espulso dall’Italia. Il giovane secondo gli investigatori era in contatto con l'attentatore di Berlino Anis Amri, l’uomo ritenuto responsabile della strage al mercatino di Natale del 19 dicembre scorso poi morto nel corso di una sparatoria a Milano. L’attività investigativa è stata condotta dalla Digos della Questura di Brindisi sotto la direzione della Procura della Repubblica presso la Dda di Lecce e della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

“Erano pronti a compiere azioni violente” – Dall'indagine è emerso che i due giovani facevano parte di una cellula salafita operante a Berlino e avevano aderito all'Isis. Entrambi, secondo gli investigatori, erano pronti a compiere azioni violente, fino al martirio, in diversi scenari operativi. Le indagini – sviluppate con il coordinamento del Servizio centrale antiterrorismo della Dcpp/Ucigos e il supporto del Servizio cooperazione internazionale di polizia che ha assicurato il raccordo con le autorità tedesche – hanno anche consentito di individuare e neutralizzare le progettualità della cellula, composta da undici membri.

Inchiesta avviata dopo la strage di Natale di Berlino – L'inchiesta è stata avviata il 24 dicembre 2016, dopo l'attentato compiuto a Berlino. A quanto emerso, i due stranieri erano transitati sul territorio italiano, probabilmente intenzionati a recarsi in Turchia. Poi però erano stati bloccati ad Ancona: uno dei due, il marocchino, era stato espulso dal territorio italiano ed era quindi tornato in Germania, dove risultava residente. Lutumba Nkanga era invece risultato privo di permesso di soggiorno, perché scaduto, ed era stato condotto nel Centro di identificazione ed espulsione di Restinco. Qui sono stati avviati gli accertamenti della Digos che hanno portato all'esecuzione del fermo.

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