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Terrorismo, parla Alfano: “In Italia potete stare tranquilli”

Il ministro dell’Interno, intervista a Skytg24, rassicura: “La nostra intelligence funziona”. Sui musulmani: “Cacciamo i soggetti che si sono radicalizzati”. Mentre sul Giubileo a Roma sono all’opera “i professionisti dell’ansia, come per la sicurezza Expo”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Nel nostro Paese si può stare tranquilli, il sistema di intelligence funziona: in ogni caso nessun Paese è a rischio zero". Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ci tiene a tranquillizzare gli italiani sulla sicurezza, anche e soprattutto a seguito dei fatti di Parigi. Il capo del Viminale è stato intervistato su SkyTg24 da Maria Latella. E aggiunge: "La mia sedia è poca cosa rispecchio al rischio che si corre se vi fosse un attentato". Poi, in relazione ad una domanda sul suo ruolo in relazione ai rischi per il Giubileo, ribadisce: "Me ne frego assolutamente dei rischi personali, se perdo il posto di ministro: quello che mi sta a cuore è la questione sicurezza". Per Alfano inoltre non esiste "un legame diretto e netto tra terrorismo e criminalità organizzata”.

Latella poi chiede ad Alfano se davvero forze dell'ordine impiegate a Roma per il Giubileo sono male equipaggiate, come denuncia qualche giornale? "Questi sono i professionisti dell'ansia che non vogliono farci stare bene – risponde Alfano – l'ansia è l'obiettivo che alcuni mezzi di informazione perseguono con grande pervicacia. È lo stesso che hanno fatto con Expo…".

Quanto alla situazione europea, per il ministro dell’Interno "occorrono alcune revisioni del codice Schengen per rendere più blindate le frontiere esterne. Ci sarà un immagazzinamento dati che comprimerà un po' la nostra privacy su alcuni aspetti ma è indispensabile in questo momento". Insomma, "per difendere la nostra libertà dobbiamo rinunciare a un pezzo della nostra privacy". E sulla Siria, dice: “Se fosse bombardata senza un percorso di stabilizzazione potrebbe diventare una nuova Libia". E il ministro avverte: "Noi non abbiamo per oggi certezza che non si vada verso una Libia bis".

Qualche precisazione anche sulla presenza dei molti islamici presenti in Italia: "Dobbiamo distinguere chi prega da chi uccide. Ieri tanti musulmani, che vivono nel nostro Paese e rispettano le nostre leggi, hanno preso le distanze dai terroristi. Loro hanno tutto il diritto di pregare ma sanno bene che se ci sono predicazioni violente, noi questi Imam li cacciamo dal Paese" dice Alfano. "Io ne ho già cacciati quattro – ha aggiunto il titolare del Viminale – e ho espulso decine di soggetti che si sono radicalizzati. E sono in corso le procedure di espulsione di quel soggetto che in tv ha giustificato i terroristi: noi lo abbiamo individuato e già interrogato".

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