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Terrorismo, Minniti: “Anis Amri in Italia si è mosso da solo”

Secondo il Ministro degli Interni il presunto attentatore di Berlino non aveva in Italia nessun supporto e nessun fiancheggiatore.
A cura di Davide Falcioni
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Anis Amri, il presunto attentatore di Berlino ucciso da due agenti di polizia italiani la scorsa settimana a Sesto San Giovanni, "da quando è venuto in Italia si è mosso in maniera solitaria". Lo ha reso noto il ministro dell'Interno Marco Minniti, intervistato dalle televisioni a margine della visita di oggi nelle zone terremotate di Norcia. "Ci sono delle indagini in corso, che valuteremo, d'intesa con la magistratura che sta lavorando molto intensamente con le forze di polizia. Come si vede, e come si è visto in passato, nessun dettaglio viene trascurato: posso veramente garantirlo in piena coscienza a tutti gli italiani", ha aggiunto Minniti. Secondo il ministro, comunque, "l'Italia non è mai stata solo un paese di passaggio" di personaggi legati al terrorismo intenazionale jihadista: "Noi abbiamo fatto 132 espulsioni dal 2015, c'è un'attività molto intensa di prevenzione e repressione che non può essere in alcun modo sottovalutata".

Sul pericolo terrorismo nel nostro paese, per Minniti, "l'idea di sicurezza che ho è guardia altissima, non sottovalutare nulla, mettere in campo tutto quello che è necessario per garantire la tranquillità dei cittadini e contemporaneamente consentire però a ogni cittadino di poter vivere felicemente e liberamente queste vacanze. Non siamo preoccupati, ma siamo occupati: si sta lavorando con una straordinaria intensità in un clima di tranquilla sicurezza. Abbiamo un modello di sicurezza diffuso sul territorio che funziona molto bene, fatto attraverso la cooperazione delle forze di polizia nazionali e locali".

L'ipotesi che Amri si sia mosso autonomamente una volta arrivato nel nostro paese è stata confermata dal questore di Milano Antonio De Iesu: "Non sono emersi collegamenti di Anis Amri con altri possibili complici o fiancheggiatori a Milano o nel Milanese. So che il fatto che il camion sia partito dal Milanese e che il presunto terrorista sia tornato nel Milanese possa sembrare la chiusura di un cerchio; in realtà pare essere solo un caso".

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