3 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Terrorismo, Europol: “Isis programma attacchi su larga scala in Europa”

In un rapporto sul rischio terrorismo, l’Agenzia per la lotta al crimine dell’Unione europea segnala la concretezza di un prossimo attentato nel Vecchio Continente.
A cura di Antonio Palma
3 CONDIVISIONI
Immagine

"L'Isis sta programmando attacchi su larga scala in Europa", ad alimentare il timore di attacchi terroristici nel Vecchio Continente non sono fonti anonime ma questa volta è un concreto report dell’Europol, l’Agenzia per la lotta al crimine dell’Unione europea, presentato lunedì a margine della riunione dei ministri dell’Interno dei 28 Paesi ad Amsterdam, in Olanda. "Ci sono tutte le ragioni per aspettarsi che l'Isis, o terroristi che si ispirano all'Isis o un altro gruppo terroristico ispirato da motivi religiosi, possa condurre di nuovo un attacco in Europa, in particolare in Francia, con lo scopo di provocare morti di massa tra la popolazione civile" si legge nel rapporto che purtroppo dà concretezza al messaggio di minaccia di nuovi attacchi lasciato dai killer di Parigi in un video shock diffuso online dall'Isis qualche giorno fa.

"Sappiamo che lo Stato islamico ha una forte capacità di mettere a segno attentati su larga scala e per questo tutti i Paesi Ue lavorano per prevenire gli attentati" ha confermato il direttore di Europol, Rob Wainwright, in conferenza stampa. In pratica la polizia europea ritiene che lo stile e le caratteristiche con cui sono stati portati a termine gli attentati in Francia e in altri Paesi anche non europei lasciano pensare che dietro ci sia una strategia più ampia del terrore messo in atto soprattutto con l’utilizzo di persone locali per compiere gli attacchi e destare meno sospetti.

Secondo l'Europol, l'Isis avrebbe fra i 3mila e 5 mila foreign fighters pronti a entrare in azione in Siria e Iraq. "Oltre ai campi di addestramento in Siria, esistono campi più piccoli in Paesi Ue e dei Balcani, dove l’addestramento alla sopravvivenza permette di testare la forma fisica e la determinazione dei membri che aspirano a entrare nell’Isis" spiega il rapporto, rivelando inoltre che "ad una significativa proporzione di foreign fighter – il 20% secondo una fonte, anche di più secondo altre – sono stati diagnosticati problemi mentali prima di entrare nell'Isis", mentre "una larga porzione di persone reclutate – le stime parlano dell'80% – hanno precedenti penali".

Il rapporto ovviamente è stato consegnato a tutte le polizie dei Paesi Ue. Per l'Italia gli uomini del Comitato di analisi strategica antiterrorismo del Viminale hanno assicurato di aver accolto il dossier con "massima attenzione" sottolineando però che al momento non ci sono minacce specifiche né "indicazioni operative nuove". Lo stesso Ministro dell'interno Angelino Alfano ha confermato che l'Italia "ha fatto un lavoro di prevenzione che fino ad ora ha funzionato e non c’è una minaccia specifica e concreta".

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views