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Neofascisti arrestati in tutta Italia. Progettavano attentati contro politici

Il gruppo clandestino richiamava gli ideali del disciolto movimento ‘Ordine Nuovo’ e progettava ‘azioni violente contro obiettivi istituzionali’. Gli obiettivi dei presunti terroristi erano politici e le sedi di Equitalia.
A cura di Biagio Chiariello
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Si rifacevano agli ideali del disciolto movimento neofascista ‘Ordine Nuovo’, progettando “azioni violente contro obiettivi istituzionali”. Sono i 14 arrestati provenienti da varie Regioni i provvedimenti sono stati condotti tra Montesilvano, Chieti, Ascoli Piceno, Milano, Torino, Gorizia, Padova, Udine, La Spezia, Venezia, Napoli, Roma, Varese, Como, Modena, Palermo e Pavia, oltre che a L'Aquila) su disposizione della magistratura dell'Aquila con accuse che riguardano tra l’altra l’associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, associazione finalizzata all'incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Contestualmente agli arresti sono state effettuate delle perquisizioni a carico di altri 31 indagati. Al centro delle indagini del Ros, riferiscono gli investigatori, un gruppo clandestino che aveva messo in cantiere azioni facinorose nei confronti di “obiettivi istituzionali”, allo stato non meglio precisati, utilizzando i social network come “strumenti di propaganda eversiva”. I carabinieri hanno anche provato i numerosi tentativi degli indagati di procurarsi armi, tramite una rapina già pianificata o mediante approvvigionamenti all'estero.

Gli obiettivi dei neofascisti erano politici e le sedi di Equitalia

L'associazione criminale si chiama "Avanguardia Ordinovista" ed era guidata da S.M., ex carabiniere. Secondo gli inquirenti i presunti terroristi avevano un piano per "minare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali quali Prefetture, Questure e Uffici di Equitalia e previsto, in un secondo momento, di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito". Le indagini hanno portato ad emergere che alcune delle armi usate dai neofascisti erano state recuperate sotterrate dopo la Seconda Guerra mondiale, mentre altre erano state acquistate in Slovenia. Attraverso Facebook incitavano all'odio razziale e lanciavano messaggi "volti ad alimentare tensioni sociali e a suscitare sentimenti di odio razziale, in particolare nei confronti delle persone di colore". Pare che tra gli obiettivi da colpire ci fossero politici "senza scorta", anche "dieci, undici, insieme…", e le sedi di Equitalia con "tutto il personale dentro".

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