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Terremoto, un mese dopo: la situazione ad Amatrice e negli altri comuni colpiti

Tra sfollati, macerie, piani d’emergenza, tendopoli e voglia di ripartire: il bilancio ad un mese esatto dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia.
A cura di Biagio Chiariello
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L’orologio è ancora fermo alle 3.36. Sono passati ormai 30 giorni, un mese praticamente, dal devastante sisma di Magnitudo 6.0 che nella notte tra il 23 e il 24 agosto ha sconvolto Amatrice, Accumoli, Pescara ed Arquata del Tronto e molti altri comuni in provincia di Rieti, Macerata e L’Aquila. Sotto le macerie sono stati ritrovati i cadaveri di 297 persone (di cui il 90% ad Amatrice), residenti, turisti o famiglie che quella notte si trovavano lì, anche in vacanza.

La tragedia che ha messo in ginocchio il Centro Italia

Sin dai primi istanti si è capito che si trattava di una tragedia che avrebbe messo in ginocchio il Centro Italia. Dramma e destabilizzazione soprattutto per coloro che, non potendo più fare ritorno alle proprie abitazioni, sarebbero stati costretti a sistemazioni provvisorie. In molti hanno risposto presente alle richieste d’aiuto provenienti dai terremoti: ad oggi, ad esempio, con l’SMS solidale circa 14,5 i milioni di euro raccolti a favore dei centri colpiti.

Tuttavia gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento di protezione civile riferiscono di 3.027 persone assistite nei campi e in altre strutture e di oltre 5.000 verifiche di agibilità su edifici pubblici e privati. Questo weekend dovrebbe segnare l’inizio dello “smontaggio delle tendopoli”, secondo quanto ha annunciato il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. “Entro il prossimo weekend, d’accordo con le istituzioni regionali – aggiunge Pirozzi – daremo avvio alle operazioni per consentire in tempi ragionevoli il rientro dei cittadini di Amatrice in edifici più consoni”.

Via le tendopoli. E poi?

In realtà sono molte le famiglie che hanno optato per il ‘Contributo autonomo di sistemazione’: 600 euro al mese ricevuti dallo Stato, al posto di sistemazione in albergo, vitto e alloggio. Ad Amatrice almeno il 90% dell’intera popolazione ha fatto in questo molto, scegliendo di organizzarsi in metodo autonomo, appunto. “Li conosco tutti. Il 60% delle 654 famiglie andrà nelle abitazioni messe a disposizione dall’iniziativa ‘Amatrice solidale’, ma tanti dormiranno nelle roulotte davanti le proprie case”, racconta il sindaco Pirozzi. Una scelta a ben vedere quasi obbligata quella del Contributo autonomo di sistemazione, visto e considerato che le casette arriveranno non prima della prossima primavera.

La terra continua a tremare

La vita, insomma, va avanti nelle terre colpite dal sisma. Non ci può fermare anche di fronte ad un dramma come quello del terremoto. Ad Amatrice ha preso il via l’anno scolastico per i circa 200 bambini sopravvissuti al sisma: anche in questo caso, la solidarietà è stata tanta: la Provincia autonoma di Trento ha costruito in tempo record un edificio modulare coloratissimo. Tanti i segnali di svolta, i tentativi di guardare al futuro e lasciarsi alle spalle il dolore. Non è semplice, va detto, anche perché la terra non ha mai smesso del tutto di tremare. L’ultima scossa, ieri sera, alle 22.09: un terremoto di 3.8 di magnitudo che l’Ingv ha localizzato a 10,9 chilometri di profondità tra Norcia (Perugia) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).

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