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Terremoto, sismologa muore ma “salva” la figlia: “Mi ha detto di non andare ad Amatrice”

Il racconto di Valentina, la figlia 27enne di Tiziana Lo Presti, una delle vittime del terremoto di Amatrice: “In quel letto matrimoniale che è diventata la sua tomba, dovevo esserci anch’io. Mia madre mi ha salvato la vita, martedì ha insistito come non mai perché rimanessi a Roma”.
A cura di S. P.
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Tra le vittime recuperate sotto le macerie del terremoto che ha devastato il Centro Italia c’è anche Tiziana Lo Presti, una funzionaria sessantenne dell'ufficio rischio sismico della Protezione civile che quella notte si trovava a Saletta – frazione di Amatrice – per stare vicino alla madre 91enne ricoverata nell’ospedale del paese. La sismologa è morta mentre l’anziana madre si è salvata. E si è salvata dal terremoto anche la figlia 27enne di Tiziana, una ragazza che ha detto all’Ansa come quella notte avrebbe voluto raggiungere sua madre nel paese devastato dal sisma. “Martedì in quel letto matrimoniale che è diventata la sua tomba, dovevo esserci anch'io. Mia madre mi ha salvato la vita, martedì ha insistito come non mai perché rimanessi a Roma. Un presentimento? Forse, non lo so. Sono cose inspiegabili”, ha raccontato Valentina Gatti, che con la madre viveva nella Capitale. “Lei che studiava i terremoti – ha detto la ragazza – ne è rimasta vittima. Mia madre era stata un anno a L'Aquila dopo il terremoto e tornava a Roma solo per i fine settimana. Aveva aiutato i terremotati a recuperare i loro oggetti nelle case pericolanti e aveva lavorato nelle tendopoli. Mi diceva che era un'esperienza dura stare vicino a chi aveva perso tutto, ma era molto felice di poterli aiutare. Un'esperienza che le aveva fatto capire quanto era fortunata ad avere me. La chiamavano tutti ‘Sorriso', perché era sempre allegra anche se la vita non era sempre stata generosa con lei”.

La giovane ha parlato del rapporto speciale che aveva con la madre (“Eravamo sorelle, vivevamo in simbiosi”, ha raccontato), e ha spiegato perché Lo Presti la notte del terremoto era ad Amatrice: “Da una settimana mia nonna Luisa Poggi, 91 anni, aveva avuto una bruttissima broncopolmonite ed era stata ricoverata all'ospedale di Amatrice. Poiché avevo delle serate, mia madre non mi aveva detto nulla del ricovero per non farmi preoccupare. Martedì, quando l'ho saputo, le ho detto: ‘Vengo ad Amatrice', e lei ha stranamente insistito perché non andassi. Mi ha detto che dovevo studiare, che la mia auto era troppo malandata per fare tutti quei chilometri, di stare tranquilla. Domenica sarebbe tornata e insieme saremmo andate due giorni al mare. Sono le ultime parole che mi ha detto al telefono”. Valentina ha anche detto che qualche anno fa la madre aveva fatto controllare la casa di Saletta “e le avevano detto che non era il massimo della sicurezza”. Ora che sua madre non c’è più la giovane, che sta per diplomarsi al St.Louis College of Music in Popular music, dice di avere un sogno, quello di cantare una canzone con Lady Gaga da dedicare alle vittime del terremoto: “So che Lady Gaga, che ha origini italiane, ha devoluto parecchi fondi ai terremotati. Mia madre ne sarebbe davvero felice, non so ancora come ma scriverò a Lady Gaga”.

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