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Terremoto, la soluzione del governo: container da 15 metri quadri per le famiglie

Decine di famiglie terremotate hanno criticato la soluzione offerta dal governo: container da 15 metri quadri. “Impossibile viverci”.
A cura di Redazione
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Container di 15 metri quadri in cui vivere in tre persone. E' una delle soluzioni offerte dalla Protezione Civile ai terremotati di Lazio, Umbria e Marche e – a tre mesi e mezzo dal sisma del 24 agosto – si sta dimostrando una soluzione assai criticabile. "Siamo in tre e la Protezione Civile ci ha fornito un container di appena 15 mq. E intanto le temperature si fanno glaciali – spiega Luca Guerrini, allevatore di Faizzone – Ad oggi l’unica soluzione abitativa che ci hanno portato le istituzioni sembra una presa in giro".

E' questo – come racconta anche il Fatto Quotidiano – il sentimento diffuso tra le centinaia di persone che non hanno accettato di essere trasferite in hotel per le ragioni più disparate: ci sono gli allevatori che non possono abbandonare i loro capi di bestiame, così come gli agricoltori che non possono lasciare le terre, unica fonte di sussistenza. A costoro il governo ha promesso i SAE (soluzioni abitative emergenziali), che però non arriveranno prima della prossima estate; in alternativa, solo agli allevatori, erano stati proposti moduli abitativi di qualità inferiore, con la promessa che sarebbero stati installati entro novembre: ad oggi, tuttavia, non ne è stato consegnato neanche uno. "Ai privati non è concesso di montare casette provvisorie a proprie spese, ci hanno accusato di violare il piano regolatore: fornire soluzioni provvisorie ad anziani che dormono in auto o in tenda per aiutarli a superare l’inverno è considerato un abuso edilizio”, denunciano, in una lettera aperta, i membri dell'associazione “Via del Sale”, che da due mesi compra  e consegna casette semi-mobili a quanti ne hanno bisogno.

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