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Terremoto, la “proposta” di don Cesare: “Sfollati nelle strutture e migranti nelle tende”

Fanno discutere le parole di don Cesare Donati, parroco del Savonese, che dopo il sisma che ha devastato il Centro-Italia ha esternato un suo pensiero su Facebook: “Adesso è il momento, vista la tragedia del terremoto di mettere gli sfollati nelle strutture e i migranti sotto le tende”.
A cura di S. P.
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“Adesso è il momento, vista la tragedia del terremoto di mettere gli sfollati nelle strutture e i migranti sotto le tende… Vedremo”: è quanto ha scritto, nelle ore immediatamente successive al sisma che ha devastato il Centro-Italia un sacerdote. Si tratta di don Cesare Donati, parroco di Boissano, nel Savonese. Un sacerdote che ha quindi “collegato” la questione migranti alla tragedia che l’Italia sta vivendo in queste ore. Non è stato l’unico a farlo in questi giorni: anche, ad esempio, l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha parlato del sisma sottolineando la necessità di allestire subito tendopoli “sperando che non le abbiano usate tutte per gli extracomunitari”. Dichiarazioni, sia quelle del sacerdote che di Bertolaso, che hanno scatenato un dibattito, tra attacchi e complimenti. Complimenti che, ad esempio, don Donati ha ricevuto dal leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ha commentato sulla sua bacheca Facebook dicendo che “questo parroco non ha per niente torto”.

“Ogni occasione è buona per la corsa a prendersela con gli immigrati”, ha commentato invece Oliviero Forti, responsabile immigrazione per Caritas Italia. Secondo Forti, tra l’altro, “nel caso dei terremotati la tendopoli è spesso l'unica soluzione attivabile immediatamente per consentire loro di restare nelle zone colpite”. I migranti vengono tirati in ballo solo perché diventano “il catalizzatore di ogni malumore che si scatena nel nostro paese, di ogni situazione di disagio ma davvero questo significa mettere insieme due cose che non c'entrano nulla una con l'altra. Mi pare – ha detto ancora Forti ad askanews – che si stia facendo uno sforzo straordinario per una tragedia immane, quella del terremoto, nessuno viene lasciato per strada. Dall'altro lato abbiamo la tragedia in atto da diversi anni, l'arrivo dei profughi nel nostro paese, che altrettanto stanno ricevendo accoglienza, non vedo elementi se non strumentali per sollevare questa polemica”.

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