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Terremoto, Governo stanzia 50 milioni di euro. Delrio: “Ricostruire case, no nuove città”

Deliberato lo stato di emergenza per i territori colpiti dal sisma e stanziati 50 milioni di euro per gli interventi più urgenti. E c’è l’elenco dei Comuni per cui è stato disposto il differimento dei tributi.
A cura di Redazione
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Nel corso del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera a una serie di provvedimenti sulla pubblica amministrazione, il Governo ha anche deliberato lo stato d’emergenza per i territori colpiti dal terremoto del 23 agosto. Parallelamente, sono stati stanziati i primi 50 milioni di euro, che serviranno a finanziare gli interventi di immediata necessità e saranno affidati alla Protezione civile. Nelle prossime ore, il Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan metterà nero su bianco il “decreto di differimento dei tributi per i soggetti residenti nei Comuni nei quali il terremoto ha provocato danni strutturali di gravità tale da impedire l’assolvimento degli obblighi fiscali da parte dei cittadini”.

Il differimento del pagamento dei tributi sarà disposto per i Comuni di Arquata del Tronto (AP), Acquasanta Terme (AP), Montegallo (AP), Montefortino (FM), Montemonaco (AP), Montereale (AQ), Capitignano (AQ), Campotosto (AQ), Valle Castellana (TE), Rocca Santa Maria (TE), Accumoli (RI), Amatrice (RI), Preci (PG), Norcia (PG), Cascia (PG), Monteleone di Spoleto (PG).

Sulla ricostruzione post terremoto, poi, è intervenuto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Delrio, con una intervista concesso al Corriere della Sera. Il ministro ha spiegato di essere contrario alle new town, ribadendo la volontà di ricostruire nei luoghi colpiti dal sisma, pur lasciando che “a decidere saranno i sindaci”. “Adesso è il momento di scavare, per tenere accesa la speranza di chi è stata colpito da questa tragedia tremenda”, ha aggiunto, lasciando intendere di ritenere che anche i Sindaci opteranno per la ricostruzione negli stessi luoghi: “Le nostre città sono la nostra storia, tanto più in quei piccoli borghi che rappresentano il cuore dell’Italia. La gente che vive lì va ascoltata, il governo non forzerà la mano”.

La volontà è quella di “ridurre al minimo la durata degli attendamenti e far ripartire subito i servizi, a cominciare dalle scuole” e per farlo si potrebbe anche ricorrere a un commissario: “Decideremo con calma. Adesso è il momento di aiutare le famiglie e star loro vicino. Il tempo del dolore e dell’emergenza non è finito. Però so per esperienza che ha funzionato bene il modello dell’Emilia Romagna dove il commissario era il presidente della Regione. Le scelte vanno concordate con il territorio, fatte insieme e non calate dall’alto. Altrimenti non funzionano”.

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