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Terremoto Emilia-Romagna, la Regione ordina stop alle trivellazioni

La decisione arrivata dopo la presentazione del rapporto Ichese dove non si esclude un legame tra le trivellazioni e il sisma.
A cura di A. P.
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"La Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta l'Emilia-Romagna di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, come abbiamo fatto sin qui nel cratere" del sisma. Con queste parole l'assessore alla protezione civile Paola Gazzolo, ha fatto conoscere la decisione della Regione Emilia Romagna dopo i risultati del rapporto della commissione internazionale Ichese. La commissione, istituita nel 2012, aveva il compito di indagare su possibili legami fra le trivellazioni e il sisma che aveva colpito l’Emilia Romagna. Dopo le dovute indagini, la commissione non ha potuto escludere che tra le attività di esplorazione per la ricerca di idrocarburi e l’aumento dell’attività sismica nel territorio dell’Emilia Romagna vi sia stata una relazione. Il rapporto conclusivo, pubblicato sul sito della Regione dopo le anticipazioni della rivista Science, chiaramente ha prodotto numerose polemiche. La Regione però ha fatto sapere di aver sospeso le trivellazioni per poter approfondire la questione  assicurando che “non c'è nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità”.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che ha parlato alla Camera. “Nel rapporto si esclude che la sequenza sismica sia stata indotta, ossia provocata completamente dalle attività antropiche, ma non si può escludere che vi abbia, almeno in parte, contribuito” ha spiegato il Ministro. Galletti ha poi aggiunto: “Le attuali conoscenze tecnico-scientifiche non consentono di avere un quadro completo per potere escludere o confermare che le attività del sottosuolo, con particolare riferimento al sito del Cavone, possano aver anticipato il momento in cui il terremoto sarebbe comunque avvenuto in maniera naturale a causa dell’energia già accumulata nelle faglie”.

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