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Terremoto Emilia: l’estrazione del petrolio fu la causa del sisma?

Secondo la rivista Science il report degli scienziati incaricato dalla Protezione Civile a fare chiarezza sulle cause del sisma aprirebbe la strada a un’inquietante ipotesi: le scosse che nel 2012 uccise 27 vittime sarebbero legate all’intervento umano.
A cura di Biagio Chiariello
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Non si può che escludere un legame tra il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna nel maggio 2012 e l'estrazione di petrolio nella zona. Sono le conclusioni dell’indagine condotta dalla commissione internazionale Ichese, incaricata dalla Protezione civile, su richiesta del commissario alla ricostruzione Vasco Errani, di far chiarezza sulle possibili relazioni tra le attività di esplorazione per la ricerca di idrocarburi e l’aumento dell’attività sismica nel territorio colpito dal terremoto. La relazione consegnata dagli esperti di un panel internazionale agli amministratori della Regione sarebbe ancora top secret, ma la rivista americana "Science" anticipa la notizia che sicuramente è destinata a far discutere. La commissione internazionale di geologi avrebbe escluso un rapporto causa-effetto tra lo stoccaggio di gas a Rivara e il sisma del 2012, ma avrebbe espresso perplessità su un altro sito, quello di estrazione petrolifera a Cavone (a Mirandola) da parte della società Gas Plus. Potrebbe essere stato questo, dunque, ad aver “innescato” i terremoti di magnitudo 5.9 e 5.8 che il 20 e il 29 maggio del 2012 costarono la vita a 27 persone, provocando danni per 13 miliardi di euro.

“Nelle conclusioni della commissione – cita la rivista scientifica – c’è scritto che non si può escludere che le attività nel sito abbiano dato inizio al terremoto del 20 maggio, il cui epicentro era a circa 20 chilometri di distanza”: “Secondo gli esperti – riporta Science – le variazioni di stress e pressione all’interno della crosta terrestre, derivanti sia dalla rimozione del petrolio, sia dall’introduzione di fluidi necessari a provocare la fuoriuscita del greggio, quasi certamente non sarebbero state sufficienti a provocare, da sole, un terremoto simile. Tuttavia è possibile che la faglia coinvolta nella sequenza sismica del 20 maggio fosse vicina al punto di rottura, e che le variazioni imposte dall’uomo alla crosta terrestre, seppur minime, siano state sufficienti a innescare il terremoto. Fenomeno che, a sua volta, potrebbe aver dato avvio alla scossa del 29 maggio”.

Le reazioni – “Fuori i documenti. O il silenzio della Regione sarà complice”, commenta il capogruppo leghista Mauro Manfredini. “La giunta escluse il pericolo, ma – alla luce di quanto emerso dalla commissione – sul Cavone pesano oggi tremendi sospetti”, aggiunge il consigliere leghista. Finalmente  è stato  autorevolmente  certificato – scrive invece Giovanardi in una nota – che tutte le leggende metropolitane  che hanno in qualche modo  messo in relazione il terremoto del  maggio 2012  con il progetto di stoccaggio  Gas di  Rivara, sono totalmente  prive di fondamento".

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