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Terremoto Centro Italia, sciacalli ancora in azione. Errani: “Durissimi con i furbi”

Accertamenti e inchieste da parte di tre Procure su chi ha approfittato del post sisma nel Centro Italia per fare soldi in diverso modo e a più livelli.
A cura di Antonio Palma
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Non solo i ladri d'appartamento pronti ad approfittare della devastazione nelle prime ore post sisma per poter saccheggiare quel che si poteva dalle case evacuate, dopo il terremoto del centro Italia sono tanti gli sciacalli entrati in azione a più livelli e con diversi trucchi che sono ancora in azione. Su di loro stanno indagando ben tre Procure, quelle di Rieti, Fermo e Macerata con diversi filoni di inchiesta che vanno dall'appropriazione indebita di fondi pubblici destinati ai terremotati alle truffe  sulle raccolte fondi passando per chi specula sulla disperazione di aziende locali per fini di lucro. A rivelarlo oggi è il quotidiano Repubblica in un reportage sulla situazione attuale nelle zone terremotate

In particolare la Guardia di Finanza starebbe indagando su un gruppo di persone che si fingono terremotate per rubare allo Stato i 600 euro mensili per l'autonoma sistemazione. Si tratterebbe di persone che vivono altrove e che avevano in zona seconde case ma dopo il sisma avrebbero fatto finta di risiedere nelle città colpite per poter avere i fondi previsti. Altri accertamenti sarebbero in corso su chi sfrutta il nome di città colpite e diventate ormai note alle orecchie del grande pubblico come Amatrice per fare soldi. Si tratta di chi vende magliette e altri gadget  riferiti ai luoghi colpiti con la promessa di fare beneficenza della quale, però, nessuna delle città colpite sa nulla.

C'è poi tutto l'aspetto del settore commerciale ad esempio con persone che hanno alzato i prezzi di beni e servizi, compresi quelli degli affitti, sfruttando l'alta richiesta dovuta al terremoto. C'è chi invece ha provato ad approfittare del sisma in altro modo, soprattutto sul versante umbro colme a Norcia dove commercianti hanno fatto incetta di prosciutti e salumi a basso costo da quelle aziende che, per colpa del sisma, non avevano più le cantine dove conservarli, e realizzando ricavi consistenti.

"Siamo i primi a muovere la Finanza, laddove emergono problemi. Faremo controlli e colpiremo chi ha preteso finanziamenti illegittimi. Legalità prima di tutto. E in particolare sui concetti di casa e contributo di autonoma sistemazione: devono essere assegnati solo a chi ne ha diritto", ha assicurato il commissario straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia, Vasco Errani, intervistato dallo stesso quotidiano. "È una questione che gestisce la Protezione civile e controllano i comuni, ma, di certo, ora partiranno le verifiche. Con i municipi il rapporto è stretto e quotidiano e se qualche cittadino ci prova, e non si può escludere, pagherà sia sul piano dei danni sia su quello penale. Il modo per intervenire lo troviamo" ha aggiunto.

Un altro capitolo a parte sarà quello su sui finanziamenti per le ristrutturazioni e gli adeguamenti sismici delle abitazioni che deve ancora avviarsi ma che si prevede molto complesso. Del resto la vastità del cratere, secondo le stime, porterà alla dichiarazione di inagibilità per circa 120mila edifici. Per questo su questo capitolo ci si attende un'attenzione maggiore anche alla luce degli abusi del caso l'Aquila. Per prevenire speculazioni la Protezione civile ha siglato un accordo con la Guardia di Finanza che "servirà a garantire legalità e correttezza alle popolazioni colpite dal terremoto" grazie anche a una banca dati unificata per condividere le informazioni e velocizzare il monitoraggio.

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