Terra dei Fuochi, il ministro De Girolamo: “Decreto si farà, magari a Caivano”
Il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo è tornata a parlare della cosiddetta Terra dei Fuochi in una lettera inviata ad “Avvenire”. Una lettera per rispondere al parroco di Caivano don Patriciello e attraverso la quale il ministro ha parlato della questione e dell’impegno del Governo. “Con il ministro dell’Ambiente stiamo approntando un decreto che ha l’obiettivo di distinguere definitivamente i terreni che hanno subito danni da quelli che invece non sono stati devastati dall’azione criminale dei clan. Questo sarà possibile – ha spiegato De Girolamo – anche grazie a tecnologie e a banche dati di cui lo Stato è già in possesso”. Il ministro ha detto di non saper dire se sarà approvato a Caivano o a Roma ma quel che è certo è che sarà fatto.
“Schierare i soldati avrebbe un duplice vantaggio” – De Girolamo ha parlato anche dell’attenzione del premier Letta per la Terra dei Fuochi: “Ho chiesto al presidente di organizzare lì la riunione del governo, so quanto sia attento a questo tema. L’ho trovato molto sensibile”. De Girolamo ha parlato di un fatto che non è solo simbolico “anche se spesso i simboli contano e non poco in questo genere di guerre in difesa della pulizia e della legalità”. Ed è ritornata anche sulla richiesta d’intervento dell’esercito: “Nessuno vuole militarizzare la Campania – ha spiegato il ministro -. Ma schierare i soldati avrebbe un duplice vantaggio: mostrare visibilmente a tutti che lo Stato c’è e, in secondo luogo, i soldati con la supervisione del Viminale e della procura svolgerebbero una preziosa funzione di vigilanza dei terreni, liberando così la Forestale, i Carabinieri, la Polizia e la Finanza per la verifica dei reati, il controllo del territorio, l’accertamento delle complicità”.