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Terni, sindaco ferito alla testa. I sindacati di polizia: “Colpito da un manifestante con ombrello”

Dai sindacati di polizia Siulp e Sap arriva un’ipotesi destinata a far discutere, in merito ai tafferugli al corteo degli operai ex Thyssen: la manganellata alla testa di Leopoldo di Girolamo, medicata con 2 punti di sutura, sarebbe partita da un manifestante e non dalle forze dell’ordine.
A cura di Biagio Chiariello
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Un’interpretazione alternativa dei fatti avvenuti oggi alla stazione di Terni e che appare certamente destinata a far discutere, quella del segretario regionale del Sap, Claudio Senese e di quello provinciale del Siulp, Sandro Donnola: a ferire il sindaco Di Girolamo, durante il corteo dei lavoratori Ast potrebbe essere stato un manifestante con un ombrello e non una manganellata delle forze dell’ordine. "Ci spiace umanamente per quanti sono rimasti feriti negli scontri – scrivono i sindacati di polizia in una nota congiunta – compreso il sindaco di Terni, anche se occorre accertare bene la dinamica dell’accaduto perché il ferimento del primo cittadino potrebbe non essere stato causato da una manganellata di un operatore di polizia, ma dall’ombrello di un manifestante”. Insomma, secondo Donnola e Senese la dinamica dei fatti "è tutta da verificare". La ferita alla testa del primo cittadino di Terni è stata poi curata con due punti di sutura presso l'Ospedale Santa Maria. "Occorre comprendere – proseguono i rappresentanti di Sap e Siulp – in che termini e in che modi poteva essere occupata la stazione ferroviaria, anche solo simbolicamente, al fine di evitare da parte delle forze dell'ordine l'uso della forza, pur legittimo". Ad ogni modo, i sindacati di polizia "esprimono rammarico e preoccupazione per i fatti avvenuti oggi in città che sono sfociati in violenze".

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