8 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Terni, sciopero dei lavoratori delle acciaierie: fischi a Camusso, Angeletti e PD

Migliaia di persone hanno manifestato in solidarietà con i 537 lavoratori delle acciaierie di Terni che verranno licenziati dalla ThyssenKrupp.
A cura di D. F.
8 CONDIVISIONI
Immagine

Migliaia di persone si sono mobilitate a Terni contro la decisione di ThyssenKrupp di imporre 537 licenziamenti all'Ast (Acciai Speciali Terni): Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero generale e fermato tutte le attività produttive della città, mentre centinaia di persone sin da stamattina si sono radunate davanti ai cancelli dello stabilimento di Viale Brin da dove, intorno alle 9 e 30, è partito il corteo indetto dai sindacati, che si è concluso in Piazza della Repubblica dopo aver attraversato il cuore della città, dove si sono tenuti i comizi finali dei segretari di CGIL, Cisl e Uil. Ad aprire il corteo lo striscione con su scritto "Noi non ci stiamo": ma la protesta non ha riguardato solo gli operai. Anche i commercianti hanno abbassato le saracinesche in segno di solidarietà con i lavoratori dell'acciaieria, intorno ai quali si è comunque simbolicamente stretta tutta l'Umbria: non è un caso che persino il consiglio regionale abbia aderito formalmente alla mobilitazione approvando martedì scorso una mozione. Adesioni sono arrivate da Pd e Forza Italia, ma a farsi sentire maggiormente erano soprattutto gli attivisti della sinistra radicale (Rifondazione Comunista e Sel) che hanno ripetutamente accusato il Partito Democratico di complicità nel piano di licenziamenti e la CGIL di ave tenuto in questi anni una linea troppo morbida

Dal canto suo Susanna Camusso è tornata a parlare di sciopero generale, ma ma ha anche promosso una mobilitazione nazionale dei lavoratori del comparto siderurgico. Le leader della CGIL ha sostenuto che il Paese sta correndo il rischio di perdere la siderurgia che "è alla base dello sviluppo industriale del Paese. Invece di dare la facoltà di licenziare – ha detto Camusso – il governo dovrebbe dire quale politica fa perché rimanga la siderurgia nel nostro Paese". Luigi Angeletti, segretario generale della UIL, ha aggiunto: "Il governo deve dire, con determinazione, alla Thyssen di rivedere il piano perchè non possiamo permetterci di perdere nè un chilogrammo di acciaio nè un solo occupato". I due leader sindacali sono stati accolti da bordate di fischi da parte di una settore di Piazza della Repubblica.

8 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views