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Temono di essere bocciati: incendiano la scuola media e rubano il computer della preside

Due diversi incendi hanno interessato l’istituto Sandro Pertini di Banchette (Torino). Sospetti su due studenti di 13 e 14 anni e due amici maggiorenni. Individuati grazie al sistema di geolocalizzazione di Facebook. Obiettivo: distruggere gli archivi elettronici contenenti tutti i dati dell’andamento scolastico.
A cura di Biagio Chiariello
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Dare fuoco alla scuola con l’obiettivo di bruciare i registri ed evitare la bocciatura. Ci sarebbe una svolta nelle indagini sul duplice incendio (il primo nella notte tra sabato e domenica, l’altro tra lunedì e martedì) che ha devastato le aule della media Sandro Pertini di Banchette, in provincia di Torino. La polizia ha in mano una pista concreta. I responsabili sono stati individuati in quattro ragazzi: un tredicenne e un quattordicenne, studenti dell’istituto con alle spalle una situazione famigliare complicata, e due loro amici poco più che maggiorenni, che sarebbero occupati di dare manforte e sostegno logistico, come riportato su La Stampa. L’ipotesi di reato è duplice incendio doloso, anche se al momento i quattro giovani non risulterebbero formalmente indagati. “Prima li identifichiamo con assoluta certezza, poi sarà spiegato come si è giunti a loro” ha detto senza mezzi termini il procuratore capo, Giuseppe Ferrando. “La situazione è estremamente delicata. Tutti i dettagli vanno pesati con molta attenzione” ha aggiunto.

Duplice incendio nella scuola di Banchette (Torino)

Il primo incendio era stato appiccato sabato poco dopo mezzanotte. Le lezioni dovevano riprendere martedì mattina, ma tra lunedì e martedì, intorno alle 3, altre fiamme hanno interessato l’istituto torinese. Incendiato l'altro plesso, che ospita a piano terra la mensa e al piano superiore le aule scolastiche. Sembra che i piromani abbiano usato carta imbevuta di liquido infiammabile, poi gettata nel portaombrelli a pochi centimetri dagli scaffali pieni di faldoni. E dalla scuola è sparito anche l’hard disk rubato dal pc della presidenza.

Fondamentali Facebook e i telefoni per gli inquirenti

Gli inquirenti hanno analizzato quasi tutti i profili facebook degli studenti della Pertini, inclusi quelli di alcuni familiari dei ragazzi più “problematici”. I colloqui sono stati quasi una cinquantina: gli investigatori hanno ascoltato tutti gli insegnanti, diversi genitori, il custode della scuola ed il personale che lavora nella mensa. Fondamentali sono stati anche i telefoni cellulari setacciati dalla polizia. Il sistema di geolocalizzazione, del quale oggi sono dotati tutti gli smartphone di ultima generazione, ha segnalato la presenza dei ragazzi nei pressi della Pertini in orari compatibili con i due incendi. L’obiettivo, come detto, potrebbe essere quello di distruggere gli archivi elettronici contenenti tutti i dati dell’andamento scolastico di ogni singolo allievo. Tuttavia la preside, Marzia Giulia Niccoli, non sembra tanto convinta: “Gli scrutini sono ancora molto lontani. E non c’era nessuno studente, che io sappia, che rischiasse l’anno”.

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