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Telefona alla fidanzatina: “Sto arrivando da te”. Ma poi viene ucciso a coltellate

Reece, 16enne irlandese, è stato ammazzato brutalmente proprio mentre parlava con la sua ragazza. La giovane ha assistito in presa diretta all’omicidio e non ha potuto fare nulla per salvarlo. “E’ un dolore che non auguro neppure al mio peggior nemico”, dice ora la Sophie.
A cura di B. C.
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"Tesoro sono in strada, tra poco arrivo da te". Sono state queste le ultime parole  pronunciate da Reece Cullen, 16 anni, di Dublino. L’adolescente stava parlando infatti al telefono con la sua fidanzata, coetanea, quando è stata pugnalato alle spalle, in pieno giorno, mentre si recava a casa sua per incontrarla. L’aggressione è avvenuta nell’area di Jobstown (Tallaght), e, purtroppo, per Reece, non c’è stato nulla da fare. Inutili i tentativi di soccorso della giovane che di fatto ha assistito in diretta a quelli che sono stati gli ultimi istanti di vita del suo fidanzato. Sophie Evans dovrà ora convivere con un dolore che, dice lei stessa, “non auguro neppure al mio peggior nemico”.

“Lo hanno pugnalato e io ho solo sentito che urlava – ha raccontato la teenager all’Irish Independent – Poi la comunicazione si è interrotta. Mi aveva detto che stava arrivando. In quel momento l’hanno colpito. Le sue ultime parole sono state: ‘Amore mio, amore mio…’. E’ stato orribile”. La giovane vita di Reece era stata tormentata dal devastante lutto per la perdita della madre. Anche grazie a Sophie il 16enne si stava riprendendo. “Siamo tutti devastati – ha dichiarato al Dublin Live un parente della vittima che ha chiesto di rimanere anonimo – . La famiglia è a pezzi. Lo scorso settembre se ne è andata Ann-Marie, e adesso Reece. Quando me l’hanno detto non riuscivo a crederci”.

Secondo l’uomo, il giovane sarebbe finito “in una compagnia sbagliata… un giro di spacciatori che vendono la droga ai ragazzini… La vita e il suo valore per quelle persone non conta: pensano solo ai soldi. E’ una situazione terribile e spero che qualcuno faccia qualcosa”. Sembra che Reece fosse stato costretto dai balordi a nascondere delle armi in casa propria. “Ma lui non è mai stato un cattivo ragazzo”, conclude il parente. Gli inquirenti hanno confermato che una persona è stata fermata in relazione all’omicidio, ma che poi è stata rilasciata senza capi d’imputazione.

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