Telecom Italia annuncia 1.700 esuberi e l’esternalizzazione dei call center

Millesettecento esuberi: sono quelli che ha annunciato Telecom Italia questa mattina in un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico e i sindacati di categoria. A renderlo noto è Michele Azzola della Slc Cgil. Il colosso delle telecomunicazioni italiano ha anche dichiarato l'intenzione di procedere con la ‘societarizzazione' del settore Caring, cioè i call center: a questo fine è stata recentemente fondata una società ad hoc che, stando a quanto si apprende, si chiama Tim Caring srl.

Per quanto riguarda gli esuberi 1200 sono previsti tra il personale di staff, 150 nell'ex servizio '12', 200 nell'informatica, 150 in attività legate alla divisione open access, denominate cross activity. La Cgil, spiega il segretario dell'SLC Azzola, si è opposta sia allo spin off del Caring sia agli esuberi, affermando che "se l'azienda non fa marcia indietro sui call center il sindacato non parteciperà al tavolo". Le parti si rivedranno il 29 luglio, "con l'obiettivo di individuare i termini di un accordo che il governo si impegna a favorire in tempi brevi", dice una nota dell'esecutivo.

Il segretario dei lavoratori della comunicazione Cgil aggiunge che l'annuncio degli esuberi di Telecom contrasta con quanto previsto dal piano condiviso con i sindacati del 27 marzo di 2 anni fa: "Un piano – spiega Azzola – che prevedeva riduzione del salario, aumento della produttività dei dipendenti a fronte di internalizzazioni", proprio allo scopo di evitare i tagli. Nel 2013 l'accordo prevedeva contratti di solidarietà per 2.500 lavoratori di Telecom Italia e 500 pensionamenti; ammortizzatori analoghi erano previsti per 350 dipendenti dell'information technology. "Dichiarare oggi nuovi esuberi significa disdettare quell’accordo e ripristinare le condizioni di lavoro preesistenti che tanta efficienza ha garantito all’azienda grazie al maggior impegno e minor costo del personale coinvolto.”