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Teatro Alla Scala: al Corpo di Ballo Bigonzetti ha superato allo sprint Hilaire

Dopo una ridda di voci ed un toto-direttori quanto mai impazzito, ecco svelato il nome del nuovo direttore della Compagnia di Balletto del Teatro Alla Scala Mauro Bigonzetti. Scopriamo insieme chi è.
A cura di Massimiliano Craus
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Mauro Bigonzetti in prova alla Scala - ph. Brescia e Amisano
Mauro Bigonzetti in prova alla Scala – ph. Brescia e Amisano

Da diversi anni, ed altrettanti direttori del Corpo di Ballo passati per il Piermarini, al Teatro Alla Scala di Milano hanno assunto la direzione dell'ensemble di balletto ex etoile di fama internazionale, ovvero personaggi del palcoscenico riconosciuti in tutto il mondo. Pensiamo alla varesina Elisabetta Terabust, al francese Frederic Olivieri ed al russo Makhar Vaziev, direttore uscente verso il ricco e blasonato Teatro Bolshoi di Mosca. La consuetudine di queste scelte ha subito una brusca deviazione nel versante coreografico contemporaneo del personaggio, quel Mauro Bigonzetti sì ballerino ma soprattutto coreografo e direttore di una vita di Aterballetto. Romano di nascita ma reggiano di adozione, Mauro Bigonzetti si è creato il personaggio e la fama proprio nella Fonderia in quel di Reggio Emilia, prima come coreografo, poi come direttore della compagine più importante d'Italia ed infine nuovamente coreografo residente ma anche un pò ospite. Insomma un andirivieni nella forma ma non nella sostanza, con un Mauro Bigonzetti padre padrone della creatura oggi solo di Cristina Bozzolini. Tuttavia ci piace ricordare a caratteri cubitali che il newyorkese Times ha scritto più volte che Aterballetto è una tra le cinque compagnie di balletto europee private con il maggior numero di rappresentazioni in giro per il mondo. Un dato ed una statistica che racchiudono un merito ed un pedigree riconosciuto da critica e pubblico di ogni dove. Ma da qui a scommettere su un Mauro Bigonzetti direttore di un Teatro d'opera e di balletto come quello scaligero ce ne voleva, soprattutto fino alle annunciate dimissioni del classicissimo Makhar Vaziev. Fin quando il sovrintendente Alexander Pereira ha sviscerato le venticinque candidature giunte sulla sua scrivania per la successione del russo, fino alle ultime due superstiti del francese dell'Opéra di Parigi Laurent Hilaire ed appunto di Mauro Bigonzetti, fresco coreografo ospite nella Cinderella di dicembre che, a questo punto, crediamo sia stata la galeotta occasione per il neo-direttore romano.

Quale repertorio conduce Mauro Bigonzetti al Teatro Alla Scala?

Cinderella, ph. Brescia e Amisano
Cinderella, ph. Brescia e Amisano

L'ultima Cinderella vista in scena al Teatro Alla Scala di Milano del dicembre scorso è stata dunque il biglietto da visita di Mauro Bigonzetti al cospetto del severo ed esigente pubblico scaligero. In verità, passeggiando tra i palchetti e le vie adiacenti il Piermarini, ci è sembrato origliare un chiacchiericcio poco amichevole verso il coreografo romano, additandogli un atteggiamento troppo contemporaneo verso il titolo di Sergej Prokofiev, soprattutto nonostante le rassicurazioni dei giorni prima evidentemente disattese ai più. Senza contare i rumors più o meno veritieri sulla scarsa disponibilità del Corpo di Ballo ad assecondare il nuovo direttore, reo di aver diretto sin qui una compagine di soli quarantacinque elementi di una cittadina di provincia e, per giunta, con un repertorio esclusivamente contemporaneo. Insomma, l'esatto contrario della vita meneghina e scaligera che lo aspetta per tre anni di contratto ed altrettante nuove produzioni previste. Noi però bypassiamo volentieri il chiacchiericcio, che fa spesso rima con pettegolezzo, preferendo senz'altro ricucire sinotticamente il repertorio di Mauro Bigonzetti sul figurino del Corpo di Ballo più remunerato dal MIBACT. Nel 1990 ha creato la sua prima coreografia, Sei in movimento, avviando successivamente una collaborazione con il Balletto di Toscana con Turnpike del  1991. E poi successi in serie quali il mediceo Del doman non v'è certezza, Mediterranea, Pression, Il mandarino meraviglioso, Le streghe di Venezia e con l'English National Ballet X. N. tricities Symphonic dances. Considerato a livello internazionale come il più interessante coreografo italiano del momento, dal 1997 è diventato direttore dell'Aterballetto, per il quale ha creato tra gli altri Furia corporis, l'imponente trilogia dantesca Comoedia tra il 1998 ed il 2000, il Romeo & Juliet e Certe notti, su canzoni e poesie di Luciano Ligabue. Fino alla scorsa scaligera Cinderella, che si voglia o no.

Cinderella, ph. Marco Brescia e Rudy Amisano
Mauro Bigonzetti e Polina Semionova, ph. Marco Brescia e Rudy Amisano
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