Tav, Camera approva ratifica trattato Italia-Francia
La Camera dei Deputati ha approvato la ratifica del trattato 2012 Italia-Francia sulla linea Tav Torino-Lione. Il disegno di legge è stato votato con 317 voti a favore, 115 contrari e un astenuto. Il provvedimento sull’accordo tra i due Paesi per la realizzazione e l’esercizio della linea ferroviaria passa ora all’Aula del Senato. Fra le modifiche della Camera è stato previsto che il direttore generale dell’opera sia nominato previa comunicazione alle commissioni parlamentari ed è stato anche stabilito che dall’attuazione della legge non devono derivare maggiori oneri a carico del bilancio pubblico. Quella odierna è stata una discussione caratterizzata da momenti di acceso dibattito tra maggioranza e opposizione e anche dalle proteste del Movimento 5 Stelle che, in aula alla Camera, ha mostrato uno striscione dei No Tav. I grillini hanno mostrato, poco prima del voto finale, il vessillo tra i loro banchi e poi sono riusciti a fare lo stesso sui banchi del governo. Gli assistenti parlamentari hanno poi provveduto a sequestrarlo. Su Twitter hanno “documentato” il loro dissenso manifestato in Aula.
Le proteste del M5S – Quando si tratta di Tav – questa la denuncia del Movimento 5 Stelle – “il Governo è un treno”. Il gruppo alla Camera ha fatto sapere, mentre a Montecitorio era in atto la discussione sul trattato Tav, la sua posizione resa nota tramite il blog di Beppe Grillo:
Il 20 novembre c'è l'incontro con la Francia e occorre convincere i francesi a proseguire un'opera sulla quale hanno espresso concrete perplessità. In Italia s'ha da fare, per i soliti oscuri interessi, e quindi ci si dispone a tutto pur di forzare la mano alla Francia. Anche a cedere la nostra sovranità ai cugini d'oltralpe: sulla tratta italiana vigerà la legge francese. Un treno extraterritoriale! E ciò torna assai comodo alle imprese italiche, perché i francesi non chiedono certificati antimafia. Si sta seguendo una prassi pazzesca per simulare di corsa l'approvazione del Trattato: se ne ratifica mezzo. Cioè si vota alla Camera, e si presenta poi ai francesi senza che sia passato al Senato. Una cosa inaudita e del tutto anticostituzionale. Nessuna Commissione parlamentare se ne è mai occupata: il Ministro Lupi ha accentrato su di sé ogni decisione. Chissà di quali interessi è garante. Il M5S ha presentato ben 1082 emendamenti all'obbrobrioso impiccio chiamato "Trattato". Glielo faremo sudare."