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Tangenti Grandi Opere, Lupi non lascia: “Il governo mi appoggia”

Il ministro delle Infrastrutture si difende in Aula: “In questi mesi la mia azione è sempre stata improntata alla massima trasparenza e correttezza” ma “chiederò scusa agli italiani se sarà dimostrato che ho sbagliato”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il ministro Lupi non si dimette dopo il coinvolgimento dell'inchiesta di Firenze sulle presunte tangenti sulle Grandi opere (non è indagato) e difende il proprio operato: "Voglio andare in Parlamento e riferire sulle scelte", ha detto il ministro delle Infrastrutture, a Milano per l'inaugurazione di ‘Made Expo' dove è stato contestato da un gruppo di persone. “Non ho fatto nessun gesto sbagliato o irresponsabile. Se fosse dimostrato il contrario mi dimetterò”, ha detto.  Lupi ha ribadito di non aver mai fatto "pressioni per chiedere l'assunzione di mio figlio e quindi non ci potrà mai essere alcuna intercettazione su questo. Anche perché mio figlio non ne aveva bisogno” ha replicato, parlando ai giornalisti, alle accuse che gli vengono mosse: di aver chiesto all’alto funzionario Ettore Incalza e all’imprenditore Stefano Perotti di trovare un lavoro al figlio Luca, da poco laureato in Ingegneria; e di aver accettato in regalo un orologio di valore da alcuni arrestati.

Poi però precisa: "Io chiedo scusa innanzitutto alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che credono in me e quindi agli italiani. Se avessi fatto o se fosse riscontrato che abbia fatto qualsiasi gesto che sia sbagliato e irresponsabile, finché io ritengo di non aver fatto nessuno di questi gesti, quando si dimostrerà esattamente l'opposto ne prenderò atto, perché sarebbe giusto non solo prendere atto ma anche chieder scusa a tutti". Lupi ha affermato: “Innanzitutto Renzi non mi ha chiesto nessun gesto spontaneo”. Alla domanda dei giornalisti sul se avesse pensato di dimettersi, il ministro si è limitato a rispondere: “Da quando sono uscite le carte dell’inchiesta e degli arresti, da lunedì, credo che ognuno di noi debba fare delle riflessioni rispetto al lavoro forte e importante che ha fatto”.

Intervenendo al Question Time alla Camera ha detto di essere certo dell’appoggio del governo. "Confermo con molta chiarezza e forza – ha detto – che l'obiettivo che ha ispirato in questi mesi l'azione del mio ministero e del sottoscritto è da una parte garantire la rapida ed efficiente realizzazione delle opere e dall'altra assicurare la massima trasparenza e correttezza". Ma al termine dell’intervento di Lupi, ci sono state le dure dichiarazioni in Aula della deputata M5S Giulia Sarti: "Ora a maggior ragione chiediamo che non solo sia calendarizzata al più presto ma che sia votata da tutti la mozione di sfiducia contro il ministro Maurizio Lupi. E' indecente che non faccia un passo indietro, in altri Paesi ci si dimette per una tesi di laurea".

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