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Taglio dei parlamentari e più poteri al Presidente del Consiglio: ecco come cambierà (forse) la Costituzione

La Commissione Affari Costituzionali ha approvato il disegno di legge costituzionale su riforma del Parlamento e della forma di Governo. Modifiche alla composizione del Senato che avrà 254 membri, mentre i deputati diventeranno 508.
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Affari-Costituzionali

Ci sono voluti 4 anni e una serie intermninabile di polemiche, ma alla fine la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale in materia di riforma del Parlamento e forma di governo. Nella sostanza si tratta di una proposta presentata il 29 aprile 2008 su iniziativa di Oskar Peterlini (senatore UDC – SVP- Aut), con relatore Carlo Vizzini, Popolo della Libertà. Dopo i necessari passaggi in Parlamento, ecco quali potrebbero essere le modifiche più rilevanti alla nostra Costituzione.

Avremo 508 deputati e 254 senatori – Cambiano le modalità di elezione dei senatori con la modifica dell'articolo 58 della Costituzione ("I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età. Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno"). Dunque, potranno votare per il Senato della Repubblica gli elettori che abbiano compiuto 21 anni, mentre potranno essere eletti i cittadini che abbiano compiuto 35 anni. Il numero dei senatori scende a 254, di cui 4 eletti all'estero e nessuna Regione potrà avere meno di 6 senatori, con l'eccezione di Molise (2) e Valle D'Aosta (1). Modifiche sostanziali anche all'articolo 56 della Costituzione con il numero dei deputati che scende a 508 (di cui 8 eletti all'estero) e la soglia minima per l'eleggibilità scende a 21 anni.

Le funzioni delle due Camere – Lo sforzo per il superamento del bicameralismo perfetto è alla base delle modifiche all'articolo 72 della Costituzione, che viene completamente sostituito. Tra i passaggi significativi, fatta salva la funzione legislativa esercitata in forma collettiva dalle due Camere "quando la  Costituzione prescrive una maggioranza speciale di approvazione, per le leggi in  materia costituzionale ed elettorale o concernenti le prerogative e le funzioni degli organi costituzionali e dei rispettivi componenti, per quelle di delegazione legislativa, di conversione in legge dei decreti con forza di legge, di approvazione di bilanci e consuntivi", viene stabilito che ogni disegno di legge è esaminato, secondo le norme dei regolamenti delle Camere, da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale". Ai regolamenti delle Camere si affida la regolamentazione di "procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza", mentre sarà il Governo a poter chiedere "che un disegno di legge sia iscritto con priorità all’ordine del giorno della Camera che lo esamina e sottoposto alla votazione finale entro un termine determinato. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal Governo, su sua richiesta, è messo in votazione senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale". Un disegno di legge approvato da una Camera è poi trasmesso all'altra Camera ed è da questa esaminato entro quindici giorni "se ne è deliberato il riesame su proposta di un terzo dei suoi componenti", oppure se è il Governo stesso a farne richiesta.

Le funzioni del Presidente del Consiglio – Non sarà il Governo a chiedere la fiducia delle Camere, ma il solo Presidente del Consiglio che sceglierà successivamente i propri ministri. Le Camere potranno accordare ma non revocare la fiducia, con la "mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un terzo dei componenti di ciascuna delle due Camere, deve contenere la indicazione del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri  e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. La mozione di sfiducia deve essere approvata dal Parlamento in seduta comune a maggioranza  assoluta dei componenti di ciascuna delle due Camere".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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