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Svolta nel caso della scomparsa di Stefano Masala, 17enne indagato per omicidio

Per gli inquirenti la scomparsa del 29enne Masala sarebbe collegata al delitto di Gianluca Monni, lo studente 19enne ucciso in provincia di Nuoro. Un 17enne è indagato in entrambe le inchieste.
A cura di Antonio Palma
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Risvolti sempre più drammatici nella misteriosa vicenda di Stefano Masala, il giovane di 29 anni scomparso da Nule, in provincia di Sassari, il 7 maggio dell'anno scorso e mai più ritrovato. Gli inquirenti che si stanno occupando del caso infatti ora non parlano più di scomparsa ma indagano per omicidio ipotizzando l'assassinio del 29enne. La svolta sarebbe arrivata da un'altra indagine in corso in Sardegna, quella sull'omicidio di Gianluca Monni, lo studente 19enne di Orune in provincia di Nuoro, ucciso mentre attendeva il bus per andare a scuola. Come rivelano i media locali, la Procura dei minori di Sassari infatti ha iscritto nel registro degli indagati un ragazzo di 17 anni di Nule, dunque compaesano di Masala, già indagato insieme al cugino di 24 anni per l'omicidio dello studente 19enne.

Secondo la Procura dei minori di Sassari e la Procura di Nuoro, infatti, i due delitti sarebbero collegati. Per gli inquirenti sarebbe stato lo stesso minore indagato ad aver assassinato Stefano Masala perché diventato un testimone scomodo del delitto Monni. Gli inquirenti avrebbero seguito questa pista già da tempo dopo che la vettura di Masala era stata vista dalle telecamere delle vie del centro a Orune la mattina del delitto di Monni. La svolta però sarebbe arrivata nei giorni scorsi con i risultti della perizia sui telefoni cellulari dei due indagati. In base alle indagini infatti gli inquirenti sospettano che il 29enne sia stato coinvolto, non si sa se volontariamente o meno, per avere l'auto con cui compiere l'omicidio e quindi ucciso perché sapeva o aveva visto troppo.

Comprensibile lo sconcerto dei familiari di Masala dopo la notizia visto che speravano di poter ritrovare il 29enne. "Fino a ieri abbiamo sperato che Stefano fosse vivo, oggi con la notizia di un indagato per il suo omicidio la speranza si affievolisce. Ho fiducia nella giustizia e spero che sulla verità sia fatta luce presto. Una cosa è certa, finché non si troverà il corpo di Stefano sarà una verità a metà", ha detto il padre all'Ansa. "È una contestazione che ci lascia senza parole. L’indagine è in corso e nulla sappiamo dei passi che la Procura dei minori sta facendo" ha dichiarato invece il legale del 17enne indagato, l'avvocato Agostinangelo Marras, aggiungendo: "Non conosciamo gli atti, dobbiamo capire cosa sta succedendo prima di poter aggiungere qualsiasi parola. La delicatezza della situazione impone un certo riserbo e noi lo rispettiamo e restiamo in attesa".

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