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Svezia: operatrice di 22 anni uccisa in un centro d’accoglienza per minori

La ragazza è stata pugnalata probabilmente dopo un diverbio: l’aggressore consegnato alla polizia dai profughi.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE del 26/1 – L'operatrice uccisa in un centro di accoglienza per rifugiati minorenni non accompagnati si chiama Alexandra Mezher, aveva 22 anni ed era originaria del Libano. La giovane è morta in ospedale a causa delle gravissime ferite riportate. La polizia svedese non ha fornito informazioni sull'identità dell'aggressore: si sa solo che è un ospite del centro e che è stato fermato e trattenuto da altri ospiti, che l'hanno poi consegnato alla polizia.

Una ragazza di 22 anni è stata accoltellata ed uccisa questa mattina in un centro di accoglienza per rifugiati minorenni non accompagnati in Svezia, dove lavorava. Non è ancora stato scoperto l'assassino, ma il sospetto degli inquirenti è che possa essere stato uno dei ragazzi – tutti tra i 14 e i 17 anni – ospiti del centro nella città di Mölndal, nel sud del paese. Il fatto di cronaca, tuttavia, rischia di avere pesanti ripercussioni proprio nei giorni in cui il tema dominante è quello della sospensione del trattato di Shenghen.

Le autorità svedesi – onde evitare reazioni razziste e manipolazioni politiche della notizia – non hanno al momento fornito nessuna informazione sulla vittima. Christer Fuxborg, portavoce della polizia, ha tuttavia spiegata che l'omicidio è avvenuto all’interno della casa d’accoglienza e che il presunto assassino è stato trattenuto dagli altri ragazzini presenti, che l'hanno immediatamente denunciato alla polizia.

Secondo l'agenzia svedese per i migranti tra il 2014 e il 2015 il numero di minacce o violenze segnalati nei centri di accoglienza per profughi di tutto il paese sono più che raddoppiati fino a raggiungere quota 322. Nella maggior parte dei casi si tratta di incidenti o diverbi che interessano i richiedenti l’asilo e lo staff che lavora presso le strutture. Nel 2015 in Svezia sono state presentate 163mila richieste di asilo, più del  doppio rispetto al 2014. In quasi 35.400 le richieste sono state avanzate da minori non accompagnati, la maggior parte dei quali provenienti dall’Afghanistan.

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