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Suicidio a Notre Dame, la cattedrale ora sarà sconsacrata?

Un uomo si è suicidato all’interno della cattedrale di Parigi. In molti, si chiedono se ora la celebre chiesa sarà sconsacrata, dal momento che secondo il Codice di Diritto Canonico “I luoghi sacri” sono profanati quando in essi si compiono “azioni gravemente ingiuriose”. Facciamo un po’ di chiarezza, con l’aiuto di un ‘precedente’ storico.
A cura di Biagio Chiariello
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21 maggio 2012, poco dopo le 16, un uomo di 78 anni, Dominique Venner, ex componente del movimento contro le nozze gay, si suicida con un colpo di pistola all’interno della Cattedrale di Notre Dame, a Parigi. Un gesto "spettacolare e simbolico", aveva annunciato indirettamente sul suo blog Venner, compiuto davanti a centinaia di turisti. Nei minuti successivi al tragico ed eclatante evento che ha sconvolto la Francia, su Twitter sono stati in tanti a porsi interrogativi sul futuro di uno dei simboli della Ville Lumière, capace di attirare, normalmente, 13 milioni di visitatori l'anno: la chiesa sarà sconsacrata? Una domanda legittima se si va a guardare il Codice di Diritto Canonico: il canone 1211 stabilisce infatti che: “I luoghi sacri sono profanati se in essi si compiono con scandalo azioni gravemente ingiuriose, che a giudizio del vescovo sono tanto gravi e contrarie alla santità del luogo da non essere più lecito esercitare in essi il culto finché l’ingiuria non venga riparata con rito penitenziale, a norma dei libri liturgici”. A ben vedere, una risposta al quesito non viene fornita. Meno spazio al caso, lascerebbe il vecchio Codice di Diritto Canonico, che al canone 1172 stabilisce che una chiesa è profanata (violatur): dal delitto di omicidio (delicto omicidii); da uno spargimento di sangue ingiurioso e rilevante (iniuriosa et gravi sanguinis effusione); dall’essere stata adibita a usi empi e sordidi (impiis vel sordidis usibus); dalla sepoltura di un infedele o di uno scomunicato dopo la sentenza di condanna. Non si parla di suicidio, dunque.

Per chiarire la questione, può tornare utile un caso di cronaca di qualche anno fa. Nell'agosto del 1999 un pensionato barese entra nella basilica di San Pietro e si spara alla testa con una pistola. Un gesto molto simile a quella capitato oggi a Notre Dame. Anche in quel caso, fu avanzato il dilemma della possibile sconsacrazione. Si decise, però, di evitarla con una sorta di "messa di riparazione" da parte dell'allora arciprete di San Pietro, Virgilio Noé. Il cardinale spiegò comunque che il suicidio dell' anziano barese non rappresentava una "deliberata profanazione del tempio", che secondo la disciplina tradizionale avrebbe automaticamente sconsacrato la chiesa, né un atto sacrilego in sé. Insomma, solo un gesto disperato che necessita, appunta, di un rito di riparazione, a detta del prelato, scomparso due anni fa. Toccherà quindi, probabilmente, al cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, giudicare se la gravità dell'azione commessa nel "sacro perimetro" di Notre Dame costituisce una "ingiuria grave" tale da compromettere la santità del luogo.

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