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Stupro Rimini, Lega espelle il coordinatore che “augura” violenza su Boldrini e donne Pd

Dopo lo stupro di una donna avvenuto sulla spiaggia di Rimini da parte di 4 uomini, il coordinatore di Noi con Salvini di San Giovanni Rotondo, Saverio Siorini, scrive su Facebook: “Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?”. Un post che ha suscitato polemiche, ma lo stesso Siorini non si è scusato e ha rilanciato: “Auguro una castrazione chimica a tutti gli stupratori e la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?”. È la frase con cui Saverio Siorini, coordinatore di San Giovanni Rotondo (nel foggiano) di ‘Noi con Salvini’ ha condiviso su Facebook un articolo sulla vicenda di Rimini e sullo stupro subito da una donna da quattro uomini, forse stranieri, in spiaggia. Il post, del 26 agosto, ha suscitato polemiche e la reazione arrabbiata di molti utenti che hanno commentato quanto scritto da Siorini. Il quale, di tutta risposta, ha modificato il post mantenendo la frase iniziale in cui sembra quasi augurare di subire la stessa sorte anche alla presidente della Camera Laura Boldrini e alle donne del Pd, e aggiungendo una sorta di spiegazione, rivendicando quanto inizialmente detto, sottolineando: “Ovvio che lo stupro non si augura a nessuno, ma questa è una provocazione che nessuno ha recepito”.

Siorini è stato espulso dal movimento politico ‘Noi con Salvini', come annunciato dal coordinatore regionale della Puglia Rossano Sasso. In un post su Facebook, Sasso ha scritto: "Il movimento politico Noi con Salvini si dissocia da quanto dichiarato dal sig. Saverio Siorini, non condividendone nella maniera più assoluta termini e contenuti. Già nella giornata di ieri i nostri dirigenti provinciali di Foggia avevano provveduto ad espellere il sig. Siorini, le cui parole non rispecchiano nella maniera più assoluta il pensiero del movimento. La battaglia contro l'invasione e contro le politiche scellerate in materia di immigrazione volute dal Pd, la conduciamo da sempre con fermezza ma a nessuno dei nostri iscritti è consentito eccedere come ha fatto il Siorini, il quale da oggi, lo ribadisco, non è più un nostro iscritto".

Il post su Facebook di Saverio Siorini
Il post su Facebook di Saverio Siorini

Visto che le stesse hanno votato in Parlamento alla volontà di aiutare gente simile di dubbia moralità – aveva cercato di spiegare Siorini – ancor più strano è che la Boldrini non ha preso ancora una posizione contro questa odiosa recrudescenza di stupri visto che vede come protagonisti i suoi amici immigrati, come mai? Forse è più dedicata ai commenti offensivi sulla sua persona e a completare denunce”. “N.B. sono stato costretto a modificare il mio post, per farlo recepire ai tanti ciechi della situazione che stiamo attraversando”, spiega ancora.

L'attacco alle donne del Pd e a chi difende i violentatori

Il coordinatore di Noi con Salvini di San Giovanni Rotondo nei commenti al post ribadisce la sua posizione, rispondendo agli attacchi ricevuti. A una utente replica: “Vedo con piacere che difende i suoi simili violentatori. Brava”. E tenta ancora di spiegare che quanto da lui affermato “è un atto doveroso dopo le dichiarazioni e il comportamento della Boldrini e il consenso delle donne del Pd”. “Non le pare – chiede a un altro utente – che dovrebbero essere tutte le donne a chiedere scusa a quei soggetti violentati e stuprati grazie al parere favorevole in Parlamento?”. Secondo Siorini, in sostanza, la colpa del Parlamento è quella di aver votato per “l’ingresso di certa gente: e a essere responsabili di questo voto sono state anche “le donne” del Parlamento, secondo il ragionamento che il coordinatore di Noi con Salvini prova a utilizzare per giustificarsi. E l’attacco alle donne del Pd continua: “Non hanno scritto un rigo a difesa di quella vile azione, questo basta per capire quanta valenza ha nell’azione”.

In un altro commento, Siorini attacca gli utenti di Facebook: “Centrate i vostri commenti sul mio scritto, ma non leggo una frase a favore degli aggrediti. Ecco, questa è la vergognosa risposta che volevo vedere”. E a chi gli chiede di scusarsi per quanto scritto o di dimettersi, risponde: “Allora la Boldrini, Renzi, Mattarella, Alfano e Company che dovrebbero fare? Visto che hanno impoverito l’Italia”.

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Sul suo profilo Facebook, in cui Siorini rivendica di aver iniziato nel 1979 a lavorare “presso commerciante abusivo”, il coordinatore di Noi con Salvini di San Giovanni Rotondo è tornato sul post precedente, scrivendone altri due sul tema. E spiega: “Capisco che il mio post è stato frainteso e anche strumentalizzato a favore di qualcuno, ma è tanta la rabbia per questa giovane donna stuprata, e il silenzio della Boldrini e di tutte le femministe (che hanno preferito accanirsi su di me), che non ci ho visto più. Ovvio che non era mia intenzione augurare il male a nessuno”, ma spiega di non cambiare idea e attacca ancora: “Auguro una castrazione chimica a tutti gli stupratori e la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd”.

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