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Stupro Firenze, la Procura smentisce: “Non c’è video, solo foto scattata in discoteca”

Per alcuni giornali ci sarebbe un video registrato da una delle ragazze col cellulare, ma la Procura di Firenze ha smentito. L’avvocatessa del carabiniere: “Quando mi ha giurato che non aveva violentato quella ragazza perché lei era consenziente ho capito che diceva la verità”
A cura di Antonio Palma
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Non solo le loro testimonianze e i referti medici che hanno confermato l'atto sessuale completo, ad avvalorare il presunto stupro ai danni di due ragazze americane in vacanza in Italia per il quale sono sotto indagine due carabinieri a Firenze, potrebbe esserci anche un video, girato esattamente negli attimi in cui avveniva la brutale violenza sessuale e ora in mano agli inquirenti. È quanto rivela oggi il quotidiano La Nazione secondo il quale il filmato sarebbe stato realizzato col cellulare nella notte tra mercoledì e giovedì scorso da una delle ragazze aggredite. La giovane donna, nonostante la violenza, avrebbe trovato il coraggio di avviare a registrazione video che, anche se solo per qualche secondo, avrebbe immortalato il rapporto sessuale con il carabiniere che lei ha poi accusato di stupro.

Sempre secondo il quotidiano, nel breve filmato girato all’ingresso del palazzo dove si sarebbe consumata la violenza sessuale, nel cuore storico di Firenze, ci sarebbero alcuni frame molto importanti e fondamentali per ricostruire l'accaduto, oltre ad altre immagini più confuse. In particolare per alcuni secondi si riconoscerebbe parte del corpo di un uomo, l’uniforme di un militare dell'arma e la fondina della pistola e poi un grido: "bastard, bastard".

Procura di Firenze smentisce il video

Il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, però, ha smentito la notizia spiegando che non c'è alcun video consegnato agli inquirenti da parte della ragazza che ha denunciato la violenza sessuale. Per la Procura del capoluogo toscano, una delle due ragazze americane che hanno denunciato per stupro i due carabinieri ha scattato una foto e non un video di quei momenti, ma sopratutto non nell'androne delle scale ma solo all'interno della discoteca dove è avvenuto l'incontro. "C'è un fotogramma, un secondo di video girato con il telefonino da una delle studentesse americane , ma difficilmente potrà essere utile alle indagini: forse è stato girato per sbaglio in discoteca e la persona che si vede non è identificabile" ha spiegato il procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo, aggiungendo: "E' girato in una situazione di confusione".

L'avvocatessa del carabiniere: "L’ho ascoltato e gli credo"

"Appena dentro, nel palazzo, ci sono saltati addosso. Io non ho urlato perché ho avuto paura delle armi" aveva spiegato una delle ragazze  statunitensi. "Il rapporto c'è stato ma era consenziente" si è giustificato invece uno dei carabinieri accusati che si è presentato in Procura, un appuntato con moglie e figli. La difesa dell'appuntato infatti sostiene che la studentessa non fosse ubriaca o comunque non lo fosse in modo tale da non opporsi al rapporto.

"Il mio assistito ha spiegato al pm molto bene le modalità con cui è avvenuto il rapporto sessuale consenziente. Modalità tali da far dedurre che non c'è stata violenza sessuale", ha spiegato l'avvocato dell'uomo, Cristina Menichetti ". "Quando mi ha giurato che non aveva violentato quella ragazza perché lei era consenziente l'ho guardato negli occhi e ho capito che diceva la verità. Mi ha detto che da me voleva solo che riuscissi a portarlo davanti a una magistrato per raccontare la sua verità. Non con dichiarazioni spontanee, ma con un vero interrogatorio, come si deve a una persona raggiunta da un avviso di garanzia" ha raccontato la legale, aggiungendo: "Mi è sembrato sincero e io allora ho deciso di difenderlo anche da un reato che, in quanto donna, mi fa rabbrividire". –

"Dopo tanti anni di professione, credo di saper riconoscere chi mente, chi mi vuole fregare. Quel carabiniere, disperato, che davanti a me è scoppiato a piangere, mi ha detto di sapere perfettamente di aver sbagliato. Mi ha ripetuto che non doveva accompagnare nessuno, che non doveva avere un'avventura perché in divisa e in servizio. Ma quando dice di non averla violentata, io ci credo. Da avvocata e da donna" ha ribadito l'avvocatessa

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