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Stuprata, uccisa e fatta a pezzi a 19 anni: i familiari non accettavano il fidanzato

La 19enne rapita, violentata con un’amica e poi uccisa a coltellate.
A cura di A. P.
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Rapita, violentata e infine uccisa a coltellate e fatta a pezzi per ordine dei suoi stessi familiari che non accettavano  la sua nuova relazione con un ragazzo coetaneo. Così è morta la 19enne britannica Celine Dookhran, una ragazza di origini indiane ma nata nel Regno Unito. La giovane è stata rapita durante un assalto in casa insieme ad un'amica coetanea, trascinata con la forza in un veicolo e portata un'abitazione disabitata nel sud-ovest di Londra.

Nella casa infine è stata violentata insieme all'altra ragazza prima di essere uccisa a coltellate alla gola. Il macabro ritrovamento mercoledì scorso dopo che l'amica, creduta morta ma solo ferita perché colpita anche lei con diversi fendenti, è riuscita a chiamare la polizia che è subito intervenuta. Dopo il ritrovamento la polizia ha immediatamente arrestato il 33enne Mujahid Arshid, ora accusato di omicidio, stupro e rapimento della 19enne e di stupro, tentativo di omicidio e rapimento della seconda donna. Con lui in manette è finito anche il 28enne Vincent Tappu, accusato però solo del rapimento di entrambe le donne.

Dalle dichiarazioni durante il processo, però, è emerso che dietro il barbaro omicidio ci sarebbe la famiglia del stessa ragazza che non accettava il suo fidanzato. La 19enne Celine Dookhran infatti si era fidanzata con un musulmano arabo ma la famiglia , musulmana indiana, non lo accettava considerandolo un disonore.

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