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Studentessa trans vuole usare i bagni femminili: i compagni protestano contro di lei

Lila Perry studia alla Hillsbro High School nel Missouri. E’ nata uomo diciassette anni fa, ma dall’età di tredici anni sente di essere donna, e per questo vorrebbe usare bagni e spogliatoi destinati alle ragazze. Ma in molti, tra compagni e genitori, non sono d’accordo.
A cura di B. C.
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Alla Hillsbro High School nel Missouri, un centinaio di ragazzi hanno protestato dopo che una loro compagna transessuale ha chiesto di usare i bagni femminili.  Lila Perry,  è nata uomo 17 anni fa, ma dall’età di tredici ha capito di sentirsi donna. Nella sua scuola non si era mai trovato di fronte ad eventuali difficoltà di ambientamento e di rispetto nei confronti del suo modo di essere. Tuttavia ha la polemica è esplosa quando ha fatto richiesta di utilizzo degli spogliatoi femminili durante l'ora di ginnastica. Non solo i compagni, anche i genitori, furiosi, hanno voluto entrare nella vicenda:  “E’ bene essere diversi, ma questo non vuol dire che Perry debba usare il bagno delle ragazze” ha detto Tammy Sorden, padre di un alunno. “Le ragazze hanno dei diritti, e non sono tenute a condividere il bagno con un ragazzo” ha poi sottolineato.

Per smontare le polemiche a Lila è stato proposto di usare un bagno destinato a entrambi i sessi. Ma lei ha rifiutato: "Sono una ragazza, non dovrei essere spinta verso un altro bagno" ha detto alla televisione Kmov. "C'è molta ignoranza – ha aggiunto la 17enne – miei compagni affermano di essere a disagio. Ma non credo lo siano stati nemmeno per un secondo ". Secondo Perry le proteste dei compagni nascono da "puro e semplice bigottismo. Non facevo male a nessuno e non volevo sentirmi tagliata fuori". Lila ha poi abbandonato la classe di educazione fisica. E, quando i compagni del liceo hanno protestato uscendo dalla Hillsbro High School, si è chiusa nell'ufficio della sua consulente, ammettendo di essere "preoccupata" per la sua sicurezza.

Il sovrintendente del distretto, Aaron D. Cornman, ha dichiarato che il quartiere "accetta tutti gli studenti, senza differenze razziali, di nazionalità, etnia, sesso o orientamento sessuale". Ma per Derrick Good, legale per il gruppo cristiano l'Alleanza Difendere la Libertà, si tratta di "una violazione dei diritti alla privacy" delle figlie.

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