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Strage Viareggio: la Procura chiede il rinvio a giudizio per 32 persone

Tra le persone chiamate in causa dalla Procura di Lucca c’è anche l’ad di Fs Mauro Moretti. Le ipotesi di reato vanno dall’omicidio colposo plurimo al disastro ferroviario colposo. A causa della strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009, morirono 32 persone.
A cura di Susanna Picone
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Tra di loro, tra le persone chiamate in causa dalla Procura di Lucca, c’è anche l’ad di Fs Mauro Moretti. Le ipotesi di reati vanno dall’omicidio colposo plurimo al disastro ferroviario colposo. A causa della strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009, morirono 32 persone.

La Procura di Lucca richiede il rinvio a giudizio per 32 persone e per 9 società indagate nell’inchiesta sulla strage di Viareggio, quando il 29 giugno del 2009, il deragliamento di un treno provocò la fuoriuscita di gpl e causò la morte di 32 persone. Tra i destinatari delle notifiche della Procura compare anche l’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, nei loro confronti le accuse ipotizzate vanno dall’omicidio colposo plurimo al disastro ferroviario colposo. La richiesta di rinvio a giudizio, per responsabilità amministrativa, riguarda anche la società del Gruppo Fs. Ora toccherà al giudice fissare la data dell’udienza preliminare. Nel corso delle indagini il tentativo è stato quello di chiarire due aspetti principali: la responsabilità del deragliamento del treno, causato dalla rottura di un asse che da tempo era fratturato e le cause dello squarcio che si aprì sulla cisterna, provocando la fuoriuscita di gpl e l’esplosione. In particolare è su questo aspetto che ci si scontra: per i periti del gip e per i consulenti delle Ferrovie lo squarcio fu provocato dall’impatto con un componente indispensabile dello scambio.

Battaglia fra accusa e difesa – Per quelli nominati dalla Procura a provocarlo fu lo scontro con un picchetto, usato per la segnaletica, la cui pericolosità sarebbe stata sottovalutata da Fs. Il procuratore di Lucca, Aldo Cicala, in merito alle richieste di rinvio a giudizio inoltrate dal gup, ha ribadito di essere fermo sulla loro tesi: “Siamo convinti, così come sostiene il nostro consulente, che lo squarcio sulla cisterna fu provocato da un picchetto”. Cicala ha spiegato che rispetto all’avviso chiusura indagini dello scorso giugno non ci sono cambiamenti: “In questi mesi, nove indagati, tutti delle ditte tedesche, hanno chiesto di essere interrogati, ma la nostra ricostruzione resta la stessa. Per le richieste di rinvio a giudizio abbiamo dovuto attendere anche che l’avviso chiusura indagini venisse tradotto in tedesco”. Per Mauro Moretti, secondo quanto ha confermato Cicala, nell’avviso chiusura indagini viene spiegato che, prima come ad di Rfi e poi di Fs, non avrebbe valutato i pericoli e i rischi del passaggi di treni carichi di sostanze pericolose da stazioni come quella di Viareggio circondata da case.

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