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Strage Via D’Amelio, nel processo di revisione per l’assassinio di Borsellino tutti assolti

Nel processo di revisione assolti tutti i 9 imputati già condannati in base alle dichiarazioni dei pentiti poi rivelatesi false. A consentire il nuovo giudizio sono state le rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza. Restano per gli imputati le condanne per mafia.
A cura di Antonio Palma
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A pochi giorni dal venticinquesimo anniversario della strage di Via D'Amelio in cui il giudice Paolo Borsellino e  cinque agenti della sua scorta furono barbaramente trucidati da un attentato di stampo mafioso, la Corte d'assise d'appello di Catania ha deciso di assolvere tutti i 9 imputati accusati del massacro e già condannati in precedenza. È questa infatti la sentenza del processo di revisione della strage di Via D'Amelio avviato dopo la scoperta dell‘enorme depistaggio messo in atto dall'organizzazione criminale attraverso falsi pentiti per sviare le attenzioni dai veri colpevoli dell'assassinio del giudice.

Assolti dunque gli imputati Natale Gambino, Giuseppe Orofino, Gaetano Scotto, Salvatore Profeta, Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Giuseppe Urso, Gaetano Murana, Salvatore Tomasello, Salvatore Candura e  Vincenzo Scarantino. Proprio questi ultimi due sono i falsi pentiti su cui si sono basati i precedenti processi che hanno portato ad una falsa verità e alle condanne emesse dal tribunale di Caltanissetta per strage, alcune delle quali all’ergastolo, a carico di persone coinvolte ingiustamente nell’attentato.

Per anni i magistrati e gli inquirenti si sono basati sulle false dichiarazioni dei finti pentiti fino al ribaltamento generale della precedente ricostruzione grazie alle dichiarazioni del superpentito Gaspare Spatuzza che hanno portato al nuovo processo. Grazie alle nuove rivelazioni che hanno riscritto la storia della fase esecutiva della strage, infatti, è stata la stessa procura generale di Caltanissetta a chiedere il processo di revisione che è stato celebrato a Catania, come prevede la legge. Restano le condanne per mafia già abbondantemente scontata da tutti tranne che da Scotto. Sarà ora la corte d'appello di Caltanissetta a dover rideterminare la pena, passaggio fondamentale per avviare le pratiche di risarcimento danni per ingiusta detenzione che gli imputati si preparano a chiedere

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