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Strage treni, le vittime. Giuseppe, il contadino: era nei campi quando è morto

Agricoltore, 51 anni, stava passeggiando tra i suoi ulivi, quando è stato travolto dalle schegge di ferro arrivate a tutta velocità dai treni schiantatisi. Una vittima “collaterale” della tragedia avvenuta ieri tra Corato e Andria.
A cura di Biagio Chiariello
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Tra tutte le storie delle vittime del disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia, forse quella più beffarda e amara riguarda Giuseppe Acquaviva, un contadino di 51 anni. L’uomo non era sul treno al momento della tragedia. Stava facendo semplicemente il suo lavoro, era in mezzo agli ulivi che costeggiano i binari della tratta tra Corato e Andria. Proprio lì dove i due treni si sono scontrati a tutta velocità: uno dei frammenti schizzati dai convogli dopo lo schianto, lo ha colpito proprio alla testa e lo ha ucciso. Probabilmente Giuseppe Acquaviva non si è neanche accorto di quanto stava succedendo accanto a lui. E’ probabile che abbia sentito solo il rumore del treno passare sui binari accanto al suo campo. Non aveva previsto tutto quello che sarebbe accaduto dopo.

L’agricoltore è stato poi portato all'ospedale di Barletta, ma è morto dopo qualche ora. “Non aveva alcun segno sul corpo, solo un buco impressionante in testa. Non c’era nulla da fare”, hanno spiegato i medici dell’ospedale Bonomo, dove sono stati trasportati i feriti dell’incidente. Giuseppe è una delle 27 vittime della tragedia che ha sconvolto tutta Italia e sulla quale ora la Procura indaga per stabilire le cause che lo hanno determinato, sia esso stato un errore umano o dovuto all’unico binario che collegava i due comuni di quella che ormai è diventata la “tratta della morte”.

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