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Strage nel carcere di Topo Chico: almeno 50 morti dopo la rivolta

Tentativo di fuga finisce in ecatombe a Monterrey, in Messico. Ci sarebbero decine di morti e feriti, ma nessuna conferma sul bilancio da parte della polizia. E da domani arriva papa Francesco.
A cura di Giorgio Scura
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Un tentativo di ammutinamento e di fuga finito in strage. Non c'è ancora un bilancio definitivo, ma fonti locali parlano di 50 morti nella rivolta scoppiata nella notte nel carcere Topo Chico, vicino Monterrey, in Messico. Alcuni detenuti, nell'intento di distrarre gli agenti di polizia penitenziaria da un tentativo di fuga, avrebbero appiccato un incendio. Ed è stata una mattanza: decine di morti e feriti tra prigionieri, impiegati e guardie.

Appena si è diffusa la notizia (dal carcere si sono alzate lunghe colonne di fumo), davanti ai cancelli si è radunata una folla di parenti di detenuti che sta protestando per avere informazioni in più su quanto accaduto. Testimoni parlano anche di esplosioni dentro e fuori le mura del penitenziario. Un numero imprecisato di detenuti sarebbe riuscito ad evadere. L'unica comunicazione ufficiale della polizia parla di "situazione nuovamente sotto controllo".

Dopo il barbaro assassinio della giornalista Anabel Flores Salazar di ieri, un altro evento drammatico insanguina il Messico in questi giorno a ridosso della visita di papa Bergoglio in programma da domani e il 18 febbraio.

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