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Strage migranti, arrestati due scafisti. Ipotesi collisione con la nave dei soccorsi

La nave della Guardia Costiera con a bordo i migranti salvati nel Canale di Sicilia è giunta a Catania. Arrestati due presunti scafisti a bordo: il comandante, un tunisino, e il suo assistente siriano. I sopravvissuti parlano di una collisione.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE ORE 12.20 – A bordo circa 850 migranti. La versione della collisione riportata dai superstiti della tragedia è stata confermata anche dai pm di Catania secondo i quali il naufragio sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile. Secondo i pm non è stato ancora possibile accertare il numero dei morti perché i superstiti riferiscono di cifre comprese tra i 400 e 950 passeggeri, ma “secondo alcuni sopravvissuti sentiti su nave Gregoretti e un report del mercantile portoghese si stima che a bordo del barcone ci fossero circa 850 migranti”.

UPDATE ORE 10.40 – I sopravvissuti parlano di una collisione. Lo scafista che era al comando del barcone naufragato la notte tra sabato e domenica scorsa, nel cercare di nascondersi e non farsi riconoscere, avrebbe pilotato con poca attenzione l’imbarcazione che sarebbe entrata in collisione con il mercantile King Jacob che era giunto in zona per prestare i soccorsi. La ricostruzione è di alcuni sopravissuti alla tragedia.

È di Carlotta Sami, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che parla di almeno 800 morti, l’ultimo drammatico bilancio del naufragio di migranti avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel Canale di Sicilia. Sono solo 28 le persone recuperate vive dopo quella che appare come la più grave tragedia del mare nel dopoguerra. Sopravvissuti che ieri sera sono arrivati a Catania: poco dopo le 23.30 la nave Gregoretti della Guardia Costiera è giunta nel capoluogo etneo con 27 dei 28 migranti salvi (un 33enne del Bangladesh è in ospedale). Due dei sopravvissuti del naufragio a largo della Libia si sono salvati aggrappandosi ai morti per non finire a fondo, urlando con le ultime forze per attirare i gommoni che perlustravano la zona.

I presunti scafisti arrestati – I ministri Angelino Alfano e Graziano Delrio hanno annunciato che tra le persone arrivate a Catania ci sono anche due presunti scafisti che sono stati arrestati dalla polizia italiana. Delrio, salito a bordo della nave per accogliere a nome del governo i migranti, ha parlato di sopravvissuti sfiniti che hanno ringraziato per il lavoro fatto e ha confermato la notizia dell’arresto del comandante, un tunisino, e del suo assistente siriano. I due fermati sono accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento d’immigrazione clandestina. Alfano ha detto che sulla nave la polizia ha svolto interrogatori e confronti che hanno consentito alla Procura della Repubblica di Catania di individuare e disporre il fermo dei due. I due presunti scafisti, ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sono stati indicati dai sopravvissuti che erano a bordo della nave Gregoretti e riconosciuti anche dal giovane del Bangladesh ricoverato in ospedale a Catania a cui sono state mostrate delle fotografie.

L’Italia chiede il sostegno dell’Europa – Intanto l’Italia, impegnata in prima linea nella tragedia degli sbarchi, dopo l’ultimo naufragio continua a invocare il sostegno delle istituzioni europee: “L'Europa non può volgere lo sguardo altrove, abbiamo bisogno di più Europa”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando i presidenti dei parlamenti della Ue. Il premier Matteo Renzi, oltre a ribadire che l'Italia e Malta non possono da sole farsi carico delle tragedie degli sbarchi, ha aggiunto: “Il nostro Paese non può permettere il commercio di vite umane. Andremo a prendere gli schiavisti”.  Nel frattempo il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha annunciato di aver convocato per giovedì un vertice straordinario dell'Ue a Bruxelles. Sul tavolo ci sarà anche un piano in dieci punti presentato dal commissario europeo per i Migranti, Dimitris Avramopoulos. Nel testo è previsto anche un aumento dei fondi per l'operazione Triton.

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