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Strage di studenti in Siria: governo denuncia un “attacco terroristico”

Anche oggi in Siria ci sono state altre giovani vittime: il governo ha parlato, lo ha detto l’agenzia Sana, di un attacco terroristico in una scuola vicino Damasco che avrebbe causato 29 morti. Intanto, dopo Obama, anche la Nato avverte Assad sulle armi chimiche.
A cura di Susanna Picone
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Anche oggi in Siria ci sono stati altre giovani vittime: il governo ha parlato, lo ha detto l’agenzia Sana, di un attacco terroristico in una scuola vicino Damasco che avrebbe causato 29 vittime. Intanto, dopo Obama, anche la Nato avverte Assad sulle armi chimiche.

Non si fermano le violenze in Siria, nemmeno nelle ore durante le quali l’America ha fatto sapere di “osservare” il regime di Assad minacciandolo di conseguenze nell’eventualità che dovesse ricorrere alle armi chimiche per far fronte all’avanzata dei ribelli a Damasco. Anche oggi il bilancio delle vittime è drammatico: è l’agenzia governativa Sana a riportare la notizia dell’ennesima strage. Nei pressi di Damasco un edificio sarebbe stato colpito da un mortaio lanciato dai ribelli e sarebbero rimasti uccisi almeno ventinove studenti oltre a un insegnante. L’attacco sarebbe avvenuto nella scuola Bteiha che si trova nel campo profughi Wafideen, oltre alle 29 vittime un numero imprecisato di altre persone sarebbero rimaste ferite. L’agenzia Sana ha fatto riferimento, dunque, a un attacco “terroristico” dei ribelli contro Damasco. Quegli stessi ribelli anti-Assad che, stando alle ultime notizie, sarebbero avanzati ancora verso la capitale, lontani ormai solo 6 chilometri, e adesso controllerebbero la maggior parte dell’autostrada dell’aeroporto. Questo è quanto viene riportato all’Ansa da parte di testimoni oculari.

La posizione della Russia sulle armi chimiche – Intanto, dopo l’avvertimento di Obama nei confronti di Assad la Nato ha ribadito il concetto e anche Mosca ha detto la sua sull’uso delle armi proibite. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha detto oggi che “un eventuale utilizzo di armi chimiche sarebbe totalmente inaccettabile per la comunità internazionale” e ha aggiunto di aspettarsi una reazione immediata della stessa comunità. Anche per la Russia una tale eventualità (che è stata subito smentita dal regime di Assad) sarebbe inaccettabile, Mosca verificherà dunque con attenzione e fermezza tutte le voci in merito e per garantire che queste non vengano usate. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, dopo la riunione del Consiglio Russia-Nato, ha fatto sapere che quando emerge la minima voce di spostamenti di armi chimiche “prendiamo iniziative molto ferme, verifichiamo queste informazioni e ogni volta otteniamo garanzie che nulla del genere viene programmato o può essere programmato”.

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